ministero degli affari interni 1802 febbraio 24 - 1814 luglio 31
Dopo la formazione della Repubblica italiana l’incarico degli affari interni venne affidato interinalmente al consigliere legislativo Luigi Villa (decreto 24 febbraio 1802), nel quale furono allora riconcentrati “tutti gli stabilimenti, uffici ed autorità economiche ed amministrative che dipendevano in passato dal Ministero degli affari interni e dall’altro di polizia generale” (decreto 25 febbraio 1802).
Le attribuzioni del ministro vennero definite organicamente solo un anno più tardi, con decreto del vicepresidente datato 18 febbraio 1803. In base al testo di legge egli doveva vegliare: “1. al mantenimento dell’ordine amministrativo; 2. all’attività della polizia, 3. all’osservanza de’ regolamenti risguardanti i consigli dipartimentali, distrettuali, comunali” (art. I).
Al ministro dell’interno spettava la verifica dei titoli di cittadinanza (art. II); vegliare sulla “conservazione dei confini” e progettare “le occorrenti rettificazioni del compartimento territoriale” (art. III); controllare l’esecuzione delle leggi e massime relative all’istituzione, rinnovazione e conservazione del censo (art. IV); nominare i ricevitori delle imposte (art. V); esercitare “la tutela sulle amministrazioni dei dipartimenti e dei comuni” (art. VII); vigilare “sugli stabilimenti de’ Monti e Banchi pubblici”; sopraintendere a tutto ciò che riguardava “l’agricoltura, il commercio, l’industria, l’annona, la pubblica istruzione, sanità e polizia medica, chirurgica e farmaceutica, miniere, cave, boschi e pascoli pubblici e bonificazioni di terreni” (art. IX) e “sui pesi e sulle misure” (art. XI); mantenere “l’osservanza delle discipline relative alla caccia e alla pesca” (art. X); provvedere “alla costruzione e manutenzione delle strade, ponti, canali, edifizi, case nazionali d’arresto, di detenzione e di forza, ed alla sussistenza dei detenuti; come pure alla costruzione e manutenzione dei locali e fabbriche della nazione ed altri lavori di terra e di acqua” (art. XII); egli era inoltre incaricato “delle spese riguardanti la rappresentanza nazionale, del ruolo delle giubilazioni e pensione e degli stati di popolazione e di commercio” (art. XIII); doveva poi soprintendere “all’organizzazione ed amministrazione della guardia nazionale” e dirigere “al mantenimento dell’ordine pubblico il servizio della medesima […] e di qualunque forz’armata che serva o sia richiesta per oggetti di polizia” (art. XVI); vigilava inoltre “sulla sicurezza, ordine e costume pubblico, sull’esercizio della polizia delegata ai relativi uffici dipartimentali e locali e sull’osservanza di tutte le leggi e regolamenti relativi ad oggetti di polizia” (art. XVII) ed altro ancora.
Per lo svolgimento di questa vastissima sfera di competenze il dicastero degli affari interni venne allora ripartito in cinque divisioni: I. tutela amministrativa; II. opere pubbliche; III. economia pubblica; IV. istruzione pubblica; V. polizia generale. Vi era inoltre una ragionateria generale e un segretario centrale incaricato di vigilare su tutti gli uffici e sull’economia interna del Ministero (art. XXX) (decreto 18 febbraio 1803).
Ogni anno le singole direzioni d’ufficio inviavano dei rapporti ai capidivisione, i quali riassumevano la materia e la riordinavano in un rapporto che, presentato al ministro, veniva poi inviato al vicepresidente Melzi (Roberti 1946-1947).
In seguito alla grave malattia che colpì il ministro Villa, il portafoglio del dicastero dell’interno, venne provvisoriamente assegnato al Vismara (Zani 1990) e poi al consigliere legislativo Daniele Felici (decreto 26 luglio 1803), che fu confermato con decreto presidenziale del 6 aprile 1804.
In quello stesso anno presso il Ministero venne eretto un Magistrato centrale di sanità, il quale – formato da Pietro Moscati, Luigi Castiglioni, Giuseppe Luini, Paletta, Giovanni Rasori, Simone Stratico e Benedetto Arese Lucini – doveva ricevere “le occorrenze riguardanti la pubblica salute” ed emanare “tutte le massime direttive e tutti gli ordini relativi a quest’oggetto” (decreto 13 novembre 1804).
Dopo la costituzione del Regno d’Italia l’organizzazione del Ministero degli affari interni venne riformata con l’istituzione di alcune direzioni generali: il 7 giugno 1805 quelle di pubblica istruzione e di acque e strade e, il successivo 1 agosto, quella di polizia generale, affidata al consultore di stato Guicciardi (decreti 1 agosto 1805); con decreto 4 agosto 1807 fu poi eretta la Direzione generale dell’amministrazione dei comuni, affidata al consigliere di stato Bono (decreti 4 agosto 1807). Pochi mesi dopo vennero concentrate nel Ministero dell’interno le attribuzioni su tutti gli oggetti di beneficenza pubblica, riunite in un’unica amministrazione, con un consiglio formato da quattro consiglieri di stato (decreto 21 dicembre 1807 a). Nel frattempo, con l’istituzione della Direzione del censo, le competenze sulla materia censuaria erano state invece interamente avocate al dicastero delle finanze (Roberti 1946-1947).
Al principio del 1806, frattanto, la guida del Ministero dell’interno era passata nelle mani del consigliere di stato Ludovico Arborio di Breme (decreto 16 gennaio 1806 a), che rimase in carica fino all’ottobre del 1809, quando venne sostituito dal consigliere segretario di stato Luigi Vaccari (decreto 10 ottobre 1809 a).
Dopo la caduta del Regno d’Italia, la Reggenza di governo incaricò del portafoglio dell’interno il segretario generale de Capitani (determinazione 24 aprile 1814), e concentrò nel Ministero la Direzione generale di polizia affidata a Sormani (determinazione 5 maggio 1814 a).
Con determinazione del governatore e generale in capo dell’armata austriaca in Italia Bellegarde del 27 luglio 1814 il Ministero dell’interno venne infine soppresso e le sue competenze concentrate nella Reggenza; furono invece “conservate provvisionalmente la Direzione generale della polizia, la Direzione generale delle acque e strade, la Direzione generale della pubblica istruzione e la Direzione generale della stampa e libreria” (determinazione 27 luglio 1814 b).
ultima modifica: 03/04/2006
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