ministero della guerra 1802 febbraio 22 - 1814 agosto 18
Durante gli anni della Repubblica italiana e del successivo Regno d’Italia il Ministero della guerra ebbe ben sei titolari; il primo di essi, nominato il 22 febbraio 1802, fu Alessandro Trivulzi, che mantenne l’incarico fino all’agosto del 1804, quando, designato al comando della divisione italiana dell’armata francese, il dicastero venne affidato al generale Domenico Pino (decreto 1 settembre 1804), sostituito a sua volta, il 14 marzo 1806, dal generale Augusto Caffarelli, rimasto in carica fino al 31 gennaio 1810. Seguirono nell’incarico il generale Giuseppe Danna e, dal 10 agosto 1811, il generale conte Achille Fontanelli, dichiarato cessato dalle funzioni il 10 maggio 1814 dalla Reggenza di governo, che designò, quale incaricato del dicastero, Giovan Battista Bianchi d’Adda (determinazione 10 maggio 1814), rimasto in carica fino alla soppressione di Ministero disposta con ordine del feldmaresciallo Bellegarde il 16 agosto 1814 (determinazione 16 agosto 1814).
L’organizzazione interna del Ministero della guerra venne stabilita il 25 aprile 1802, con la ripartizione degli uffici in tre divisioni, di cui la prima si occupava del personale dell’armata, la seconda del personale e del materiale dell’artiglieria e del genio, la terza del materiale delle armate e delle forniture; vi erano poi una ragionateria generale, una segreteria e una direzione di marina, con competenza esclusiva “sopra il personale e sul materiale della marina della Repubblica sul mare, sui laghi e sui fiumi”; oltre ad “uffici particolari per l’artiglieria, pel genio, per le rassegne, per la gendarmeria e per la sanità militare” (circolare 25 aprile 1802).
Neppure tre mesi più tardi essa venne tuttavia già modificata con un decreto del presidente, che, per alleviare le incombenze del ministro, dispose la formazione di un Consiglio d’amministrazione della guerra (decreto 3 luglio 1802), al quale furono attribuite le funzioni di cui era incaricata la terza divisione del Ministero, che venne pertanto soppressa (decreto 23 agosto 1802). Il Consiglio, che si riuniva almeno due volte la settimana, era presieduto dal ministro stesso e composto da tre consiglieri, ad ognuno dei quali competevano settori differenti: al primo l’approvigionamento di alimenti, legna e attrezzature varie, oltre a depositi e carceri; al secondo “i fondi, gli ospedali, la presentazione degli ordinatori, commissari di guerra, uffiziali di sanità ed agenti diversi dell’amministrazione e delle poste dell’armata”, mentre al terzo abbigliamento, equipaggiamento, convogli e trasporti (decreto 3 luglio 1802).
In seguito presso il Ministero venne formata una direzione di sanità militare (avviso 18 settembre 1802) e da esso venne a dipendere l’ispezione della sanità marittima (circolare 26 febbraio 1803).
Durante il Regno d’Italia le divisioni del Ministero della guerra divennero quattro: alla prima competevano il personale, i movimenti di truppe, i corpi speciali e i prigionieri; alla seconda il casermaggio e i trasporti, il vestiario e la manutenzione, i foraggi, i viveri e gli ospedali, la contabilità; la terza comprendeva invece la direzione di artiglieria e genio, fortificazioni e piazze militari, scuole e parchi militari; mentre alla quarta competeva la direzione della marina (Roberti 1946-1947).
ultima modifica: 19/01/2005
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