corte dei conti 1812 febbraio 8 - 1814 luglio 31
La Corte dei conti venne istituita con il decreto reale 8 febbraio 1812, che ne delineò anche competenze, forma ed organico.
Composta di un primo presidente, di un presidente, di otto giudici dei conti, di un procuratore generale, di un cancelliere capo e di un numero di referendari (art. 2) provvisoriamente fissato in dieci (art. 36), la Corte era ripartita in due camere, formate ciascuna da quattro giudici e un presidente (art. 3); poteva poi essere stabilita temporaneamente una terza camera per il giudizio dei conti arretrati (art. 4).
I membri dell’organismo contabile, che dovevano risiedere a Milano (art. 89), erano nominati dal re per cinque anni, dopo di che il loro incarico poteva essere confermato a vita (art. 7).
La Corte era incaricata “del giudizio dei conti, delle esazioni del tesoro, dei ricevitori generali di dipartimento e delle amministrazioni delle imposte indirette, delle spese del tesoro e dei pagatori, delle esazioni e spese dei fondi e redditi specialmente affetti alle spese dei dipartimenti e dei comuni, i cui budjets” erano approvati dal sovrano (art. 11).
Alla cancelleria della Corte dovevano essere presentati i conti degli addetti alle esazioni e quelli delle spese pubbliche, dei ministeri e delle amministrazioni diverse di finanza (art. 12-14) e all’organismo contabile andavano rimessi anche i registri e le carte della regia contabilità (art. 98). La Corte, a questo punto, doveva regolare e appurare tali conti (art. 15) e se dall’esame fossero emerse falsificazioni o concussioni doveva darne comunicazione ai ministri di finanza e giustizia per la traduzione dei colpevoli avanti i tribunali ordinari (art. 18). Le decisioni della Corte nei confronti dei contabili erano subito esecutive; contro di esse era tuttavia consentito il ricorso al Consiglio di stato (art. 19) (decreto 8 febbraio 1812 a)
I membri dell’organismo di controllo della regia contabilità vennero nominati durante il successivo mese di marzo: il 7 fu la volta del primo presidente (De Bernardi), del presidente (Sabatti), del presidente della camera per i conti arretrati (Sommaruga) e del procuratore generale (Crespi) (decreto 7 marzo 1812), mentre il 25 furono designati i giudici, i referendari (6 di prima classe e 14 di seconda) e il cancelliere in capo (decreto 25 marzo 1812).
La Corte dei conti venne dichiarata cessata con determinazione del feldmaresciallo Bellegarde del 29 luglio 1814; al suo posto fu allora stabilita una Direzione generale di contabilità, nella quale vennero “concentrate tutte le operazioni di computisteria e contabilità che erano in passato demandate alla Corte dei conti e ai diversi ministeri” (determinazione 29 luglio 1814 b).
ultima modifica: 03/04/2006
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