comune di Bareggio sec. XIII - 1757
L’esistenza di un ordinamento comunale è testimoniata da un documento datato 14 marzo 1255, trascritto negli “atti del comune di Milano”, in cui Bareggio è citato come comune ed è segnalata la presenza del console (Baroni 1987).
Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di Milano fatti nel 1346” Bareggio risulta incluso nella pieve di Corbetta e viene elencato tra le località cui spetta la manutenzione della “strata da Sancto Petro a l’Olmo” come “el locho de Baradegio” (Compartizione delle fagie 1346).
Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Bareggio risulta ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di Carlo V, Ducato di Milano, cart. 13).
Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento del 1751 emerge che il comune contava circa 1000 anime, comprese quelle del comune dell’Abbazia di San Pietro all’Olmo, del comune della Roveda e di quello di San Marano ad esso fiscalmente aggregati, ed era regolato dal primo estimato della comunità, al quale erano raccomandate l’amministrazione e cura del patrimonio pubblico e soprattutto la “vigilanza sopra la giustizia dei pubblici riparti”. Al cancelliere, residente in loco, restavano invece delegate la compilazione dei riparti annuali, riscossi da un esattore nominato a pubblico incanto, e la custodia e conservazione di tutte le scritture prodotte dalla comunità. Compiti di polizia locale erano infine attribuiti al console.
A metà del XVIII secolo il comune era direttamente sottoposto alla giurisdizione del podestà di Milano presso il cui ufficio il console, tutore dell’ordine pubblico, era tenuto a prestare ogni anno l’ordinario giuramento (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3023 e 3025).
ultima modifica: 13/10/2003
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