comune di Cassina del Pero sec. XVII - 1757
Negli aggiornamenti dei registri dell’estimo del ducato di Milano del XVII secolo Cassina del Pero risulta compreso nella pieve di Trenno (Estimo di Carlo V, Ducato di Milano, cart. 47).
Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento del 1751 emerge che il comune contava 195 anime ed era amministrato da un console, eletto a pubblico incanto dall’assemblea di tutti i capi di casa della comunità, convocata dal console stesso almeno una volta all’anno in occasione della pubblicazione dei riparti, al quale si affidavano compiti di polizia locale e di ordinaria gestione amministrativa, coadiuvato dai primi estimati.
Il comune non era assistito da un cancelliere né disponeva di un archivio o “stanza pubblica ad esso destinata”: le scritture pubbliche ed i libri dei riparti, compilati ogni anno dal primo estimato sulla base delle informazioni raccolte dal console, venivano custoditi presso la casa del primo estimato stesso.
Un esattore, scelto con asta pubblica, si accollava infine tutte le operazioni relative alla riscossione dei suddetti riparti.
A metà del XVIII secolo il comune era direttamente subordinato alla giurisdizione del podestà di Milano presso la cui banca criminale il console, tutore dell’ordine pubblico, era tenuto ogni anno a prestare l’ordinario giuramento ed a presentare le eventuali denunce prodotte dalla comunità (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3061).
ultima modifica: 13/10/2003
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