comune di Cornaredo sec. XIII - 1757
L’esistenza di un ordinamento comunale è testimoniata da una ordinanza del comune di Milano datata 2 marzo 1266, trascritta negli “Atti del Comune di Milano”, in cui al console di Cornaredo era intimato di redigere un inventario delle terre libere site nel suo territorio (Baroni 1987).
Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di Milano fatti nel 1346” Cornaredo risulta incluso nella pieve di Nerviano e viene elencato tra le località cui spetta la manutenzione della “strata da Sancto Petro a l’Olmo” come ” el locho da Cornarè” (Compartizione delle fagie 1346).
Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Cornaredo risulta ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di Carlo V, Ducato di Milano, cart. 31).
Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento del 1751 emerge che il comune, con l’aggregata cascina Monzoro, contava circa 1000 anime ed era amministrato dal console coadiuvato dai primi quattro estimati della comunità, ai quali era particolarmente raccomandata la “vigilanza sopra la giustizia dei riparti annuali”.
Un cancelliere, residente in Milano, ed un esattore, scelto con asta pubblica e nominato dai primi estimati, completavano l’apparato amministrativo: al cancelliere la comunità raccomandava la compilazione e ripartizione dei carichi fiscali, all’esattore tutte le operazioni connesse alla riscossione delle imposte, esatte solo dopo essere state approvate e firmate dai suddetti quattro primi estimati (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3062).
A metà del XVIII secolo il comune, infeudato con l’aggregata cascina Monzoro nel 1647 (Casanova 1930), era sottoposto alla giurisdizione del podestà feudale, residente in Milano, ed anche a quella “di maggior magistrato” del podestà di Milano, presso la cui banca criminale il console ogni anno era tenuto a prestare l’ordinario giuramento (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3062).
ultima modifica: 13/10/2003
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