comune di Dresano sec. XVIII - 1757
Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento del 1751 emerge che il comune di Dresano, Vescovato superiore del contado di Lodi, contava circa 280 anime ed era regolato da un console, tutore dell’ordine pubblico, nominato dall’assemblea di tutti i capi di casa della comunità, convocata in piazza dal console medesimo almeno una volta all’anno in occasione della pubblicazione dei riparti annuali, e da un deputato, responsabile dell’ordinaria amministrazione e, in collaborazione con il luogotenente, anch’egli eletto dall’assemblea suddetta ogni anno, della “vigilanza sopra la giustizia dei riparti annuali”.
Un cancelliere ed un esattore, scelto con asta pubblica e mutato ogni tre anni, completavano l’apparato amministrativo: al cancelliere la comunità delegava la compilazione dei riparti annuali e la custodia delle pubbliche scritture, all’esattore attribuiva invece tutte le operazioni connesse alla riscossione dei suddetti riparti (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3046).
A metà del XVIII secolo il comune, infeudato dal 1652 “sotto il titolo del feudo di Paullo” (Casanova 1930), era assistito da un podestà feudale, residente in Milano, ma rappresentato in loco da un luogotenente, a cui la comunità corrispondeva un onorario a “titolo di podestaria”, ed era sottoposto alla giurisdizione della città di Lodi, presso la cui banca criminale il console, in quanto tutore dell’ordine pubblico, era tenuto ogni anno a prestare l’ordinario giuramento.
ultima modifica: 13/10/2003
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