comune di Gessate sec. XIII - 1757

L’esistenza di un ordinamento comunale è testimoniata da un documento datato 22 febbraio 1245, trascritto negli “Atti del Comune di Milano”, in cui Gessate è citato come borgo ed è segnalata la presenza del console (Baroni 1992).
Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di Milano fatti nel 1346” Gessate risulta incluso nella pieve di Gorgonzola e viene elencato tra le località cui spetta la manutenzione della “strata da Gorgonzola” come “el borgo de Giessà” (Compartizione delle fagie 1346).
Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Gessate risulta ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di Carlo V, Ducato di Milano, cart. 23).
Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento del 1751 emerge che il comune contava circa 920 anime ed era regolato da un console, tutore dell’ordine pubblico – nominato ogni anno dall’assemblea di tutti i capi di casa, convocati in pubblica piazza “previo suono della campana” dal console medesimo in occasione della pubblicazione dei riparti annuali – da un sindaco, e da due deputati, rappresentanti dei primi estimati e quindi da essi nominati, ai quali restavano raccomandate l’amministrazione e conservazione del patrimonio pubblico ed in particolare, la “vigilanza sopra la giustizia dei riparti”.
Un cancelliere ed un esattore, scelto con asta pubblica, completavano il quadro amministrativo della comunità: al cancelliere era raccomandata la compilazione dei riparti annuali, all’esattore erano invece affidate tutte le operazioni connesse alla loro riscossione, che avveniva solo dopo essere stati firmati dai due deputati, previa però approvazione degli estimati da loro rappresentati (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3066).
A metà del XVIII secolo il comune, già parte del feudo di Gorgonzola poi nel 1592 devoluto e nello stesso anno rinfeudato dalla regia camera (Casanova 1930), non era assistito da un podestà feudale ma era direttamente sottoposto alla giurisdizione del vicario della Martesana, presso il cui ufficio di Vimercate il console, tutore dell’ordine pubblico, era tenuto ogni anno a prestare l’ordinario giuramento (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3066).

ultima modifica: 13/10/2003

[ Cooperativa Archivistica e Bibliotecaria - Milano ]