comune di Lampugnano sec. XIII - 1757
L’esistenza di un ordinamento comunale è testimoniata da un’ordinanza del podestà di Milano datata 6 agosto 1276, trascritta negli “Atti del Comune di Milano”, in cui gli abitanti di Lampugnano sono esortati a pagare i loro debiti presso l’ufficio del console della Terra (Baroni 1987).
Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di Milano fatti nel 1346” Lampugnano risulta incluso nella pieve di Trenno e viene elencato tra le località cui spetta la manutenzione della “strata da Rò” come “el locho de Lampugnano” (Compartizione delle fagie 1346).
Negli aggiornamenti dei registri dell’estimo del ducato di Milano del XVII secolo Lampugnano risulta ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di Carlo V, Ducato di Milano, cart. 47).
Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento del 1751 emerge che il comune contava circa 100 anime ed era amministrato dal solo console, eletto a pubblico incanto dall’assemblea di tutti i capi di casa della comunità, convocata in piazza dal console stesso in occasione della pubblicazione dei riparti annuali.
Un cancelliere ed un esattore, scelto con asta pubblica e nominato dai primi estimati, completavano l’apparato amministrativo: al cancelliere la comunità delegava la compilazione dei riparti e la loro custodia con le altre scritture pubbliche; all’esattore affidava tutte le operazioni connesse alla loro riscossione, che avveniva dopo che la ripartizione fosse stata approvata e firmata dai primi estimati.
A metà del XVIII secolo il comune era direttamente subordinato alla giurisdizione del podestà di Milano, presso la cui banca criminale il console, in quanto tutore dell’ordine pubblico, era tenuto ogni anno a prestare l’ordinario giuramento (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3061).
ultima modifica: 13/10/2003
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