comune di Legnano sec. XIII - 1757
L’esistenza di un ordinamento comunale è testimoniata da un documento datato 25 ottobre 1296, trascritto negli “Atti del Comune di Milano” in cui Legnano è citato come comune ed è segnalata la presenza del console (Baroni 1992).
Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di Milano fatti nel 1346” Legnano risulta incluso nella pieve di Olgiate Olona e viene elencato tra le località cui spetta la manutenzione della “strata da Rò” come ” el borgo o corte de Legnano” (Compartizione delle fagie 1346).
Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Legnano risulta ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di Carlo V, Ducato di Milano, cart. 35 e 36).
Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento del 1751 emerge che il comune era composto da otto comunetti “fiscali” – “cioè Dominante, Trotti, Lampugnani, Morosino Grande, Morosinetto, Visconti, le R. R. M. M. di Legnano, Vismara che uniti formano la comunità” – e contava in totale circa 2120 anime.
L’apparato amministrativo era costituito da un’assemblea dei capi di casa, da otto sindaci, uno per ciascun “comunetto”, e da due consoli, eletti “a pubblico incanto” dall’assemblea convocata in pubblica piazza, con la partecipazione ed approvazione dei primi estimati.
Un cancelliere, residente in loco, e cinque esattori, scelti ogni tre anni con asta pubblica e nominati dai maggiori estimati, completavano l’apparato amministrativo: al cancelliere la comunità raccomandava la compilazione e ripartizione dei carichi fiscali e la custodia dei libri dei riparti, ai cinque esattori si delegavano invece tutte le operazioni connesse alla riscossione delle imposte, esatte dopo essere state approvate e firmate dai primi estimati (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3073).
A metà del XVIII secolo, il comune, redento dal feudo di Olgiate Olona intorno alla fine del XVII secolo (Guasco 1911), era sottoposto alla giurisdizione del vicario del Seprio, presso la cui sede di Gallarate i consoli, in quanto tutori dell’ordine pubblico, erano tenuti ogni anno a prestare l’ordinario giuramento ed a presentare le eventuali denunce prodotte dalla comunità (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3073).
ultima modifica: 13/10/2003
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