comune di Lanzano sec. XVIII - 1757
Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento del 1751 emerge che il comune di Lanzano, Vescovado superiore del contado di Lodi, contava circa 290 anime ed era regolato da un console, nominato dall’assemblea di tutti i capi di casa della comunità, convocata dal console medesimo in piazza almeno una volta all’anno in occasione della pubblicazione dei riparti annuali, a cui venivano attribuiti compiti di polizia locale e da un deputato, anch’egli eletto dall’assemblea suddetta ogni anno, eletto all’inizio di ogni anno, al quale erano delegate l’amministrazione e conservazione del patrimonio pubblico e, come cancelliere, la compilazione dei riparti annuali e la custodia delle pubbliche scritture. Un esattore, scelto con asta pubblica e rinnovato ogni tre anni, si accollava infine tute le operazioni connesse alla riscossione di tali riparti (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3045).
A metà del XVIII secolo il comune, infeudato dalla regia camera nel 1674 (Casanova 1930), era sottoposto alla giurisdizione della città di Lodi presso la cui banca criminale il console, in quanto tutore dell’ordine pubblico, era tenuto ogni anno a prestare l’ordinario giuramento (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3045).
Mentre nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” del 1751 (Compartimento Ducato di Milano, 1751), e ancora nell’ “Indice delle Pievi e Comunità dello Stato di Milano” del 1753 (Indice pievi Stato di Milano, 1753 Lanzano veniva ancora indicato come comune autonomo, nell’“Indice delle mappe territoriali e delle tavole del nuovo estimo sopra di esse formate in ciascheduna città e comunità dello stato di Milano” risultava aggregato al comune di Tribiano (Indice nuovo estimo Stato di Milano).
Tale aggregazione veniva infine confermata nel 1757 con la promulgazione dell’editto teresiano relativo alla compartimentazione territoriale dello stato di Milano (editto 10 giugno 1757).
ultima modifica: 10/12/2003
[ Cooperativa Archivistica e Bibliotecaria - Milano ]
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/8011195/