consoli sec. XII - 1757
L’esistenza di una magistratura consolare monzese viene per la prima volta testimoniata in un istrumento datato 19 febbraio 1174 con cui l’archiprete della chiesa di Monza, alcuni abitanti del borgo ed i consoli della comunità notificavano gli accordi presi relativamente alla fondazione dell’Ospedale di San Gerardo. “Al comune di Monza spettava l’avvocatia, ossia la tutela dei diritti e delle prerogative dell’ospedale; la nomina del presidente dell’ospedale (minister) e di sei monzesi incaricati della cura degli infermi competeva congiuntamente al comune alla chiesa di San Giovanni” (Storti Storchi 1993).
Il borgo di Monza e le “cassine” ad esso amministrativamente e fiscalmente aggregate, erano assistite da sette consoli, quasi sempre nominati all’incanto in pubblica piazza, secondo il comune criterio di scelta che affidava l’incarico a colui che si impegnava a svolgere tale servizio al costo minore, a ognuno dei quali era assegnata una particolare area di giurisdizione. Le mansioni delegate ai consoli, tutori dell’ordine pubblico, consistevano principalmente nella denuncia dei reati al giudice competente, nella ricerca dei colpevoli, in attività di guardia campestre.
Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento del 1751 emerge che i consoli, in quanto tutori dell’ordine pubblico, erano tenuti ogni anno a prestare l’ordinario giuramento presso la banca criminale del capitano di giustizia di Monza o, in sua assenza, presso l’ufficio pretorio del suo luogotenente annuale (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3063).
ultima modifica: 13/10/2003
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