fattore sec. XIV - 1757
A completamento dell’organizzazione comunitaria gli statuti trecenteschi stabilivano che “per l’ampliezza del borgo e la vastità del Territorio” i tre reggenti procuratori dovessero essere assistiti quotidianamente da un fattore, eletto dal consiglio generale e scelto fra i più meritevoli stabilmente residenti in Monza. Con l’aiuto dei sette consoli tale fattore era inoltre tenuto ogni anno a presentare al notaro cancelliere, incaricato della compilazione e ripartizione delle imposte, la “descrizione delle teste e bocche di Monza e suoi suborghi e territorio” (Superti Furga 1979).
Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento del 1751 emerge che la comunità di Monza era ancora assistita da un “fattore” al quale rimanevano delegate le stesse mansioni descritte negli statuti trecenteschi (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3063).
ultima modifica: 13/10/2003
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