comune di Palazzolo sec. XIII - 1757
L’esistenza di un ordinamento comunale è testimoniata da un documento datato 9 luglio 1294, trascritto negli “Atti del Comune di Milano”, in cui Palazzolo è citato come comune ed è segnalata la presenza del console (Baroni 1987).
Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di Milano fatti nel 1346” Palazzolo risulta incluso nella pieve di Desio e viene elencato tra le località cui spetta la manutenzione della “strata da Dergano” come “el locho da Parazolo” (Compartizione delle fagie 1346).
Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Palazzolo risulta ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di Carlo V, Ducato di Milano, cart. 16 e 17).
Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento del 1751 emerge che il comune contava 612 anime ed era amministrato da un console, eletto all’inizio di ogni anno dall’assemblea di tutti i capi di casa convocata in occasione della pubblicazione dei riparti annuali, secondo il comune criterio che affidava l’incarico al candidato che si impegnava a svolgere compiti di polizia locale e di ordinaria amministrazione al minor costo.
Un cancelliere, nominato dai primi estimati, ed un esattore, scelto con asta pubblica ed anch’egli eletto dai primi estimati, completavano l’apparato amministrativo: al cancelliere la comunità delegava la compilazione e ripartizione dei carichi fiscali, all’esattore tutte le operazioni connesse alla loro riscossione, che avveniva solo dopo che i riparti fossero stati controllati, approvati e firmati dai primi estimati (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3063).
A metà del XVIII secolo il comune, già parte del feudo di Desio nel 1476, poi scorporato e, con il comune di Incirano, rinfeudato dalla regia camera nel 1683 (Casanova 1930), aveva il podestà feudale residente in Milano, a cui la comunità non corrispondeva alcun salario, ed era sottoposto alla giurisdizione del podestà di Milano, presso la cui banca criminale il console era tenuto ogni anno a prestare l’ordinario giuramento (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3063).
ultima modifica: 13/10/2003
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