contado della Martesana sec. X - 1774
Il termine Martesana, come ricorda il Giulini, già nel 931 identificava un’area geografica definita (Giulini 1854) ma solamente nel 1158 compariva organizzato come contado rurale (Riboldi 1904).
Secondo quanto sostiene il Giulini, nel 1163 i suoi confini si estendevano “fra la Morgora e il fiume Seveso dai monti sino ai confini della Bazana presso a Trezzo e del contado di Milano presso il luogo di Seveso” sino ad arrivare ad aggregarsi anche i territori del contado della Bazana, che si estendeva “fra l’Adda e la Morgora, da Trezzo sino al Lodigiano”. Il Giulini ricorda infatti: “coll’andar del tempo la Martesana si unì colla Baziana e il Seprio colla Burgaria e si avanzarono talmente, che i primi due contadi a mezzogiorno, levante e tramontana, e gli altri due a ponente occuparono tutta la campagna di Milano, e non lasciarono alla città che i puri Corpi Santi. Ciò si vede apertamente in un editto di Giovanni Galeazzo Visconti, signor di Milano, dato ai dodici d’ottobre dell’anno 1385, e pubblicato nei decreti antichi de’ signori di Milano, dove volendo quel principe assegnare una porzione della campagna milanese vicina alla città per alcune miglia all’intorno da governare al podestà di Milano, dovette toglierla alla giurisdizione di quÈ contadi rurali, che allora tutta la nostra campagna abbracciavano” (Giulini, 1854).
Nella seconda metà del XIV secolo alla giurisdizione del contado della Martesana vennero sottratte “le pievi di Bruzzano e di Bollate, una buona parte delle pievi di Desio, di Gorgonzola e di Vimercato, la corte di Monza e le pievi di Mezate, di Segrate, di San Donato, di san Giuliano, di Locate, di Setara o Setala, di Rosate e di Deximo, ora di Binasco, nel governo laico, e di Lattarella nell’ecclesiastico”. (Giulini 1854).
Ancora nei secoli dell’età moderna il termine contado della Martesana continuava ad indicare un ambito geografico e nello stesso tempo una circoscrizione di natura giurisdizionale e politico amministrativa con centro a Vimercate, “che a sua volta vedeva sotto di sè l’articolarsi di aggregazioni minori, pievane o di gruppi di pievi, per spezzettarsi poi in diversi borghi, comunità, cassine” : nel XVI secolo la giurisdizione del contado giungeva sino alle pievi di Vimercate, Pontirolo, Gorgonzola, Melzo (in parte), Mariano, Desio (in parte), Brivio, Oggiono (in parte), Garlate, Missaglia ed Agliate (Elenchi feudi Ducato di Milano, 1406-1472).
L’organizzazione amministrativa del contado si componeva di due funzionari, rappresentanti periferici del potere centrale, che godevano di ampia giurisdizione: il vicario della Martesana, con compiti giudiziari, in prevalenza di tutela della retta applicazione della legge, e il capitano della Martesana, al quale erano attribuiti compiti amministrativi e di polizia annonaria (Superti Furga 1979).
ultima modifica: 03/01/2006
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