vicario della Martesana sec. XIII - 1774

Carica di origine ducale, il vicario della Martesana, eletto poi in età spagnola dal governatore, era l’organo giudiziario locale, con sede a Vimercate, di più ampia competenza civile e penale. A lui venivano sporte le denunce dai consoli delle comunità, davanti a lui si instauravano processi “in occasione vulneris ac percussionis”. L’esecuzione delle sue sentenze implicava multe, pignoramento dei beni e le pene corporali per chi si sottraeva ai pagamenti impostigli.
Tra le sue competenze rientravano la tutela dell’ordine pubblico, compiti di polizia, prevenzione, controllo; egli era il tutore della legalità e per questo i consoli di ogni comunità erano tenuti a prestare ogni anno nelle sue mani l’ordinario giuramento. Tuttavia nell’ambito del territorio a lui giurisdizionalmente subordinato doveva sempre e comunque riconoscere il potere e la superiorità del capitano di giustizia o del podestà di Milano, soprattutto quando i processi implicavano la pena capitale o la confisca di beni di una certa entità.
Già nel corso del XVI secolo la progressiva riduzione delle funzioni a lui affidate ed il parallelo inaridirsi delle fonti di reddito – il vicario della Martesana non riceveva alcuno stipendio, gli unici introiti gli provenivano da “sportule e straordinari” a cui spesso si aggiungevano proventi illeciti – alimentarono, in coloro che nel corso dei secoli andarono a ricoprire la carica, la volontà di allargare l’ambito di competenza e potenza dell’ufficio (Superti Furga 1979): il vicario della Martesana andò infatti estendendo la propria giurisdizione civile e penale alla seguente circoscrizione comprendente: la pieve di Vimercate (esclusi i comuni di Agrate, Caponago e Concorezzo), la pieve di Pontirolo (esclusi il comune di Cassano e le Cassine S. Pietro), la pieve di Gorgonzola (esclusi i comuni di Masate, Pessano, Pozzolo, S. Pedrino, Vignate), la pieve di Cornegliano (esclusi i comuni di Cavajone e Melzo), i due comuni della pieve di Desio, Biassono e Seregno, le intere pievi di Agliate, Brivio e Missaglia, la pieve di Mariano (esclusi i comuni di Cabiate e Paina), i due comuni di Dolzago e di Ello della pieve di Oggiono ed infine i comuni di Capiate, Consonno, Val Greghentino della pieve di Garlate (Uffici giudiziari, cart. 34; Cuccia 1977).

ultima modifica: 11/03/2003

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