regione forense II sec. XVI - 1971
Nelle “Instructiones ad fori archiepiscopalis reformandi usum pertinentes” dell’arcivescovo Carlo Borromeo, risalenti al 1580 circa, la diocesi di Milano venne organizzata in regioni in funzione pastorale. Dopo aver delineato la fisionomia giuridico-pastorale di due prefetti-visitatori “generali”, di nomina arcivescovile e dal mandato biennale, aventi il compito di visitare rispettivamente la cittĂ , nell’arco di un anno, e il forese, nell’arco di due anni, Carlo Borromeo venne a configurare altri dodici prefetti-visitatori, essi pure da designarsi ad biennium, sei dei quali con giurisdizione su altrettante regioni della diocesi. Queste ultime si conservarono di fatto, senza mutamenti di rilievo, fino al decreto 2 febbraio 1968 dell’arcivescovo Giovanni Colombo (decreto 2 febbraio 1968) (RDMi 1968), e al decreto 29 aprile 1971 che costituì le zone pastorali (decreto 29 aprile 1971) (RDMi 1971) (DCA, Regione); il decreto 7 giugno 1971 soppresse l’istituto del prefetto delle Porte e del teste sinodale (decreto 7 giugno 1971) (RDMi 1971). Tra XVI e XX secolo, la regione forense II, che si estendeva sul territorio pievi di Angera, Besozzo, Leggiuno, Luino, Porlezza, San Mamete, Valtravaglia, comprese i vicariati foranei di Angera, Sesto Calende, Besozzo, Gavirate, Porlezza, San Mamete, Campione d’Italia (in luogo), Bedero Valtravaglia, Luino.
ultima modifica: 04/01/2007
[ Saverio Almini ]
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