porta Vercellina sec. XVI - 1971
Nei documenti redatti tra il medioevo e l’età moderna, si riscontra la puntuale attribuzione delle parrocchie di Milano alle tradizionali sei Porte cittadine. Nelle “Instructiones ad fori archiepiscopalis reformandi usum pertinentes” dell’arcivescovo Carlo Borromeo, risalenti al 1580 circa, la diocesi di Milano venne organizzata in regioni in funzione pastorale. Oltre a delineare la fisionomia giuridico-pastorale di due prefetti-visitatori “generali”, Carlo Borromeo configurò altri dodici prefetti-visitatori, da designarsi ad biennium, sei dei quali con giurisdizione sulle sei porte della città (DCA, Regione). La circoscrizione delle Porte venne soppressa solo con la revisione della struttura territoriale della diocesi, attuata tra il 1971 e il 1972 (decreto 11 marzo 1971) (RDMi 1971) (Sinodo Colombo 1972, cost. 326), in seguito alla quale vennero istituiti i vicariati urbani, divenuti successivamente decanati, costituenti la zona pastorale I di Milano città; il decreto 7 giugno 1971 soppresse l’istituto del prefetto delle Porte e del teste sinodale (decreto 7 giugno 1971) (RDMi 1971).
Tra il XVI e il XIX secolo, risultano attribuite alla Porta Vercellina le parrocchie di Sant’Ambrogio maggiore; San Bartolomeo piccolo; San Giovanni sul Muro; San Lorenzino in Città; Santa Maria al Circo; Santa Maria alla Porta; Santa Maria della Rosa; Santa Maria Podone; San Martino al Corpo; San Mattia alla Moneta; Santi Nabore e Felice; San Nazaro in Pietrasanta; San Nicolao; San Pietro alla Vigna; Santi Pietro e Lino; San Pietro in Caminadella; San Pietro in Sala; San Pietro sul Dosso; San Prospero; San Vincenzo al Monastero Nuovo; San Vittore al Corpo; San Vittore al Teatro; si riscontrano nelle fonti di epoca moderna portanti elenchi complessivi delle istituzioni ecclesiastiche cittadine frequenti oscillazioni nell’attribuzione delle parrocchie, in particolare confrontando fonti di natura fiscale con fonti di natura pastorale: di tali variazioni e delle relative fonti si rende conto nei singoli profili particolari. Si ricorda che le variazioni nel compartimento territoriale delle parrocchie attuato nel 1787 furono basate sulla ripartizione delle Porte censuarie.
Le parrocchie dei Corpi Santi della città di Milano comprendevano: nei Corpi Santi di Porta Vercellina, San Pietro in Sala.
Nel corso del XIX e XX secolo, le nuove parrocchie sorte nella città di Milano venivano attribuite alla Porta pertinente per localizzazione; dopo l’aggregazione del comune dei Corpi Santi al comune di Milano, le parrocchie già dei Corpi Santi della città di Milano si trovano indicate nella serie annuale del Milano Sacro anche come parrocchie suburbane. Tra il 1877 e il 1930 si trova usata l’espressione di “Circondario esterno”, per indicare gli ex Corpi Santi. Con la locuzione “Parrocchie dei comuni aggregati”, tra il 1930 e il 1971, venivano indicate le parrocchie già comprese entro i confini dei comuni aggregati a quello di Milano nel 1923, che dal 1930 furono staccate dai vicariati foresi di Bruzzano, Trenno, Segrate, Cesano Boscone, San Donato e unite alle Porte cittadine; nei decenni seguenti venivano indicate nella guida ufficiale della diocesi entro questo raggruppamento anche le parrocchie sorte in epoca successiva, ma la cui ubicazione fosse riconducibile al territorio del comune aggregato corrispondente.
ultima modifica: 04/01/2007
[ Saverio Almini ]
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