parrocchia di San Babila 1791 - [1989]
Parrocchia della diocesi di Milano. La parrocchia di San Babila, soppressa con l’attuazione del nuovo compartimento territoriale delle parrocchie della città e dei corpi santi di Milano (avviso 16 novembre 1787), fu ricostituita nel 1791 (Fondo Duplicati); nel 1805, con il piano napoleonico di concentrazione delle parrocchie nelle città principali del regno d’Italia, alla parrocchia di San Babila venne unita la parrocchia di Santa Maria dei cappuccini (decreto 22 giugno 1805).
All’epoca della prima visita pastorale dell’arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella città di Milano, il reddito netto del beneficio parrocchiale assommava a lire 916,62; esistevano inoltre tre benefici canonicali tra onorari e d’ufficio; il clero era costituito dal preposto parroco e da otto tra canonici coadiutori e cappellani. I parrocchiani erano circa 8600; nel territorio parrocchiale esistevano le chiese e oratori di San Pietro Celestino papa; Santa Maria Assunta; Santi Michele e Sebastiano; Madonna del Rosario; nella chiesa di San Pietro Celestino era eretta la confraternita del Santissimo Sacramento, la compagnia di San Luigi Gonzaga, istituita nel 1861, la confraternita del sacra Cuore, istituita nel 1858; nella parrocchia erano attivi i Terziari francescani, l’associazione dei giovani studenti sotto l’invocazione di San tarcisio, la pia opera per la santificazione delle feste, istituita nel 1895. La parrocchia era di nomina arcivescovile (Visita Ferrari, I, Milano). Dapprima inserita tra le parrocchie urbane della Porta I, o Porta Orientale con Porta Tosa e Porta Monforte, con la revisione della struttura territoriale della diocesi, attuata tra il 1971 e il 1972 (decreto 11 marzo 1971) (RDMi 1971) (Sinodo Colombo 1972, cost. 326), fu attribuita al vicariato urbano e poi decanato del Centro A, nella zona pastorale I di Milano città.
ultima modifica: 04/01/2007
[ Saverio Almini ]
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