parrocchia di San Simpliciano sec. XV - [1989]
Parrocchia della diocesi di Milano. Elencata alla metà del XV secolo tra le parrocchie di Porta Comasina nella città di Milano (Indice 1454) e ancora nel 1524 nella rubrica di tutte le parrocchie di Milano (Rubrica parrocchie città di Milano, 1524). San Simpliciano risulta compresa tra le parrocchie di Porta Comasina nel 1576 (Decreti Famagosta 1576). Tra XVI e XVIII secolo la parrocchia di San Simpliciano è costantemente ricordata negli atti delle visite pastorali compiute dagli arcivescovi di Milano e dai delegati arcivescovili tra le parrocchie di Porta Comasina.
Nella “nota delle chiese, degli oratorj, e scuole” nel distretto delle parrocchie entro i confini censuari della Porta Comasina figuravano nel 1768 la chiesa parrocchiale di San Simpliciano; il luogo pio del Santissimo Sacramento, il luogo pio della Beata Vergine del Soccorso; il luogo pio dei poveri infermi nella parrocchiale; il convento dei padri teatini di Sant’Anna; il consorzio di Sant’Andrea Avellino; il convento dei padri agostiniani di Santa Maria Coronata; gli scolari di Santa Maria della Cintura; il consorzio di femmine di Santa Maria; il monastero di Santa Pelagia; il monastero di Santa Cristina; il monastero di Santa Febronia; il monastero di Santa Maria degli Angioli; l’oratorio di San Giovanni Battista (Elenco chiese città di Milano, 1768).
Nella tabella delle parrocchie della città e diocesi di Milano risalente al 1781, la rendita netta della parrocchia di San Simpliciano esercitata dai monaci cassinensi assommava a lire 1.100 (prima e seconda porzione), la nomina del titolare del beneficio spettava ai cassinensi, il numero delle anime era di 6.975 (Tabella parrocchie diocesi di Milano, 1781).
Con il piano di riduzione delle parrocchie della città e dei Corpi Santi di Milano che ebbe pieno effetto dal 25 dicembre 1787 (avviso 16 novembre 1787), il distretto della chiesa parrocchiale di San Simpliciano comprendeva il transito di San Simpliciano, il corso di Porta Comasina, il vicolo degli Angeli, la contrada del Guasto, la contrada del Passetto, parte della strada del Pontaccio, una casa nella strada del castello, parte del Mercato vecchio, parte della contrada de’ Fiori dalla contrada della Macelleria alla strada del castello, parte del borgo di Porta Comasina fino al confine della parrocchia dell’Incoronata.
Nel 1805, con il piano napoleonico di concentrazione delle parrocchie nelle città principali del regno d’Italia, alla parrocchia di San Simpliciano venne unita la parrocchia di Santa Maria Incoronata (decreto 22 giugno 1805).
All’epoca della prima visita pastorale dell’arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella città di Milano, il reddito netto del beneficio parrocchiale assommava a lire 912; il clero era costituito dal preposto parroco e da sei sacerdoti complessivamente, tra i quali tre coadiutori d’ufficio. I parrocchiani erano 15000; nel territorio parrocchiale esisteva la chiesa di San Luigi Gonzaga; nella chiesa parrocchiale era eretta la confraternita del Santissimo Sacramento, ricostituita nel 1893, la confraternita del Santissimo Rosario, e le compagnie della Sacra Croce; San Gaetano da Thiene; dei defunti; erano attive infine l’associazione di San Luigi Gonzaga, la pia unione dei devoti della Buona morte o di San Giuseppe, l’associazione della Sacra Famiglia. La parrocchia era di nomina arcivescovile (Visita Ferrari, I, Milano).
Nel corso del XX secolo, la parrocchia di San Simpliciano è sempre stata inserita tra le parrocchie urbane della Porta V, o Porta Comasina con Porta Tenaglia e Porta Volta; con la revisione della struttura territoriale della diocesi, attuata tra il 1971 e il 1972 (decreto 11 marzo 1971) (RDMi 1971) (Sinodo Colombo 1972, cost. 326), fu attribuita al vicariato urbano e poi decanato del Centro A, nella zona pastorale I di Milano città.
ultima modifica: 04/01/2007
[ Saverio Almini ]
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