parrocchia della Santissima Trinità sec. XV - [1989]
Parrocchia della diocesi di Milano. La chiesa della Santissima Trinità è ricordata nel Liber notitiae sanctorum Mediolani della fine XIII secolo; già appartenente all’abbazia di San Simpliciano, fu affidata dal papa Innocenzo IV agli umiliati. Soppresso l’ordine religioso nel 1571, l’arcivescovo Carlo Borromeo trasferì nella chiesa la sede della parrocchia di San Protaso in Campo di fuori, elencata tra le parrocchie dei Corpi Santi di Porta Comasina della città di Milano fin dal XV secolo, che conservò il proprio titolo fino al 1608, quando l’arcivescovo Federico Borromeo istituì il titolo parrocchiale della Santissima Trinità; tuttavia, già nel 1576 risulta compresa in Porta Comasina la parrocchia della Santissima Trinità (Decreti Famagosta 1576); La parrocchia era di vaste proporzioni, retta da due parroci porzionari, e si estendeva dalle mura cittadine sino al confine con le pievi di Trenno e Bruzzano e aveva come centro il Borgo degli Ortolani, posto fuori Porta Tenaglia, tra Porta Comasina e Porta Vercellina (DCA, Trinità, chiesa della SS.). Tra XVII e XVIII secolo la parrocchia della Santissima Trinità è costantemente ricordata negli atti delle visite pastorali compiute dagli arcivescovi di Milano e dai delegati arcivescovili nei Corpi Santi di Porta Comasina.
Nella “nota delle chiese, degli oratorj, e scuole” nel distretto delle parrocchie entro i confini censuari della Porta Comasina figuravano nel 1768 la chiesa parrocchiale della Santissima Trinità; la compagnia del Santissimo; la compagnia di Santa Caterina; il consorzio di donne del santissimo Rosario nella parrocchiale; l’oratorio di Gesù Bambino; l’oratorio di San Giuseppe alla Mojazza, detto al Foppone; l’oratorio dell’Annunciata, detto alla Lonata; l’oratorio dell’Immacolata Concezione, detto alla Pellizzera; l’oratorio di San Giusepe, detto al Monte Albino; l’oratorio di Santa Maria Aracoeli, detto alla Bojsa, diretto dai padri di Sant’Alessandro; l’oratorio di San Rocco, detto alla Lovetta; l’oratorio di San Michele, detto Coizio; l’oratorio di Santo Spirito, detto alla Colombara Ghisolfa; l’oratorio di San Giovanni Battista, detto alla Cagnola; Santa Maria della Fontana; Sant’Ambrogio ad Nemus; il consorzio del Santissimo nella chiesa di Sant’Ambrogio ad Nemus (Elenco chiese città di Milano, 1768).
Verso la fine del XVIII secolo, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la parrocchia della Santissima Trinità possedeva fondi per 0.20 pertiche; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 4.034 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781); nella coeva tabella delle parrocchie della città e diocesi di Milano, la rendita netta della parrocchia della Santisima Trinità assommava a lire 2.429.19.3 (prima e seconda porzione), la nomina del titolare del beneficio spettava all’ordinario (Tabella parrocchie diocesi di Milano, 1781).
Nel 1901, all’epoca della prima visita pastorale dell’arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella città di Milano, il reddito netto del beneficio parrocchiale assommava a lire 365,99; il clero era costituito dal preposto parroco e da sette sacerdoti complessivamente, tra i quali tre coadiutori d’ufficio, due sussidiari, due cappellani. I parrocchiani erano 400.000, compresi gli abitanti delle frazioni di Bovisa, Ghisolfa, Librera, Brusada, Fasanina, Peccetta, San Rocco, Biuma, Lupetta, Colombirolo; nel territorio parrocchiale esistevano le chiese e oratori di Sant’Ambrogio ad Nemus, Santa Maria Assunta alla Bovisa, Santo Spirito alla Ghisolfa, San Rocco alla Lupetta; nella chiesa parrocchiale era eretta la confraternita del Santissimo Sacramento, il consorzio del Santissimo Rosario, il consorzio di San Luigi, il consorzio del suffragio dei defunti; nell’ambito della parrocchia era attiva inoltre la società cattolica di mutuo soccorso, dal 1892. La parrocchia era di nomina arcivescovile (Visita Ferrari, I, Milano, Parrocchie suburbane).
Nel corso del XX secolo, la parrocchia della Santissima Trinità è sempre stata inserita tra le parrocchie suburbane della Porta V, o Porta Comasina con Porta Tenaglia e Porta Volta, fino alla revisione della struttura territoriale della diocesi, attuata tra il 1971 e il 1972 (decreto 11 marzo 1971) (RDMi 1971) (Sinodo Colombo 1972, cost. 326), in seguito alla quale è stata attribuita al decanato del Sempione, nella zona pastorale I di Milano città.
ultima modifica: 04/01/2007
[ Saverio Almini ]
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