parrocchia di Sant'Alessandro 1564 - [1989]
Parrocchia della diocesi di Milano. La chiesa di Sant’Alessandro risulta elencata tra le dipendenze della pieve di Valsassina fin dal XIII secolo (Liber notitiae). Cappellania nel 1490 (Cazzani 1984), viene designata come rettoria nel XVI secolo (Liber seminarii 1564). Nello stesso anno fu eretta in parrocchia dall’arcivescovo Carlo Borromeo, con territorio smembrato da Cremeno, con riserva al popolo dell’elezione del proprio parroco, da confermarsi dall’arcivescovo (Cazzani 1984). Dal XVI al XVIII secolo la parrocchia di Barzio, a cui era preposto il vicario foraneo di Primaluna, è costantemente ricordata negli atti delle visite pastorali compiute dagli arcivescovi e dai delegati arcivescovili nella pieve di Valsassina, inserita nella regione V della diocesi.
Nel 1746, durante la visita pastorale dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli nella pieve di Valsassina, nella chiesa parrocchiale di Sant’Alessandro martire di Barzio si avevano il sodalizio del Santissimo Sacramento, annesso alla cappella maggiore e canonicamente eretto il 5 maggio 1684, la confraternita della Carità detta dei Vivi e dei Morti o del Suffragio, eretta all’altare di Santa Caterina vergine e martire il 24 aprile 1649, la “societas” del Santissimo Rosario, istituita canonicamente il 19 gennaio 1713 all’altare della Beatissima Vergine Maria del Rosario, la quale con il medesimo atto fu aggregata al sodalizio dall’Augustissimo Sacramento. Il numero dei parrocchiani era di 491, di cui 391 comunicati. Entro i confini della parrocchia di Barzio esisteva l’oratorio pubblico di San Giovanni Battista (Visita Pozzobonelli, Pieve di Valsassina).
Verso la fine del XVIII secolo, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la chiesa parrocchiale di Sant’Alessandro di Barzio possedeva fondi per 168.12 pertiche; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 642 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nella coeva tabella delle parrocchie della città e diocesi di Milano, la rendita netta della parrocchia di Barzio assommava a lire 1066.10.3; la nomina del titolare del beneficio parrocchiale spettava alla comunità (Tabella parrocchie diocesi di Milano, 1781).
Nel 1896, all’epoca della prima visita pastorale dell’arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve di Primaluna, la rendita netta del beneficio parrocchiale assommava a lire 1232.14; la rendita netta del beneficio coadiutorale di San Giuseppe e della Beata Vergine a lire 1058.78. Entro i confini della parrocchia di Barzio si avevano l’oratorio di San Giovanni decollato e l’oratorio di San Matteo alla Robbiasca nel cimitero. Nella parrocchia di Sant’Alessandro di Barzio si aveva la confraternita del Santissimo Sacramento nell’oratorio di San Giovanni decollato. Il numero dei parrocchiani era di 1100 (Visita Ferrari, I, Pieve di Primaluna).
Con decreto 24 febbraio 1969 dell’arcivescovo di Milano Giovanni Colombo la frazione di Concenedo del comune di Barzio è stata smembrata dalla parrocchia di San Giorgio di Cremeno e unita a quella di Sant’Alessandro in Barzio (decreto 24 febbraio 1969) (RDMi 1969).
Nel XIX e XX secolo la parrocchia di Sant’Alessandro di Barzio è sempre stata inclusa nella pieve e nel vicariato foraneo di Primaluna, fino ai decreti arcivescovili che hanno rivisto la struttura territoriale della diocesi (decreto 11 marzo 1971, RDMi 1971; Sinodo Colombo 1972, cost. 326), in seguito ai quali è stata attribuita al decanato di Primaluna, nella zona pastorale III di Lecco.
ultima modifica: 04/01/2007
[ Alessandra Baretta ]
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