parrocchia di Sant'Antonio abate 1406 - [1989]
Parrocchia della diocesi di Milano. La parrocchia di Introbio in Valsassina fu eretta nel 1406, con territorio smembrato da Primaluna, con decreto dell’arcivescovo Pietro Filargo. In origine fungeva da parrocchiale la chiesa di San Michele, identificata come rettoria nel XVI secolo (Liber seminarii 1564). Nel 1566, all’epoca della visita pastorale dell’arcivescovo Carlo Borromeo nella pieve della Valsassina, la parrocchia fu trasferita nella chiesa di Sant’Antonio (Cazzani 1984). Dal XVI al XVIII secolo la parrocchia di Introbio, a cui era preposto il vicario foraneo di Primaluna, è costantemente ricordata negli atti delle visite pastorali compiute dagli arcivescovi e dai delegati arcivescovili nella pieve di Valsassina, inserita nella regione V della diocesi.
Nel 1746, durante la visita pastorale dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli nella pieve di Valsassina, nella chiesa parrocchiale di Sant’Antonio abate di Introbio si avevano il sodalizio del Santissimo Sacramento annesso all’altare maggiore e canonicamente istituito il 21 dicembre 1673 e la confraternita del Santissimo Rosario eretta l’1 luglio 1579 all’altare della Beata Maria Vergine. Il numero dei parrocchiani era di 668, di cui 502 comunicati. Entro i confini della parrocchia di Introbio esistevano la chiesa un tempo parrocchiale dedicata a San Michele arcangelo e gli oratori di Santa Caterina vergine e martire e di Santa Maria della Neve al Monte Sasso nel territorio di Biandino (Visita Pozzobonelli, Pieve di Valsassina).
Verso la fine del XVIII secolo, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la parrocchia di San Michele di Introbio con Monte Varone possedeva fondi per 2078.18 pertiche; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 638 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nella coeva tabella delle parrocchie della città e diocesi di Milano, la rendita netta della parrocchia di Introbio assommava a lire 1436.19.7; la nomina del titolare del beneficio parrocchiale spettava alla comunità (Tabella parrocchie diocesi di Milano, 1781).
Nel 1896, all’epoca della prima visita pastorale dell’arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve di Primaluna, la rendita netta del beneficio parrocchiale era di 1857.89. Entro i confini della parrocchia di Introbio esisteva la chiesa comparrocchiale di San Michele, l’oratorio di Santa Caterina vergine e martire e l’oratorio privato della Beata Vergine della Neve in Biandino di proprietà della famiglia Annovazzi. Nella chiesa parrocchiale di Sant’Antonio abate di Introbio si avevano la confraternita del Santissimo Sacramento fondata nel 1808 e la Compagnia di San Luigi, fondata nel marzo 1896. Il numero dei parrocchiani era di 960 (Visita Ferrari, I, Pieve di Primaluna)
Nel XIX e XX secolo la parrocchia di Sant’Antonio abate di Introbio è sempre stata inclusa nella pieve e nel vicariato foraneo di Primaluna, nella regione V della diocesi, fino alla revisione della struttura territoriale attuata tra il 1971 e il 1972 (decreto 11 marzo 1971) (RDMi 1971) (Sinodo Colombo 1972, cost. 326), quando è stata attribuita al decanato di Primaluna nella zona pastorale III di Lecco.
ultima modifica: 04/01/2007
[ Alessandra Baretta ]
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