parrocchia dei Santi Vito e Modesto sec. XVI - [1989]
Parrocchia della diocesi di Milano. La chiesa di San Vito risulta elencata tra le dipendenze della pieve di Oggiono alla fine del XIII secolo (Liber notitiae). L’atto di dotazione della parrocchiale, rogato dal notaio attuario Scotti, risalirebbe al 1585 (Registro parrocchie e canonicati diocesi di Milano, 1502) Dal XVI al XVIII secolo la parrocchia compare negli atti delle visite pastorali compiute dagli arcivescovi di Milano e dai delegati arcivescovili, inserita nella regione V della diocesi.
Nel 1759, durante la visita pastorale dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli nella pieve di Oggiono, nella chiesa parrocchiale dei Santi Vito e Modesto di Civate si avevano la confraternita del Santissimo Sacramento e del Santissimo Rosario, i cui confratelli “nullo utuntur habitu”; Carlo Borromeo ordinò la fusione, non avvenuta comunque, delle due confraternite il 27 settembre 1751, come risulta dagli atti della sua visita pastorale, dalle quali si ricava anche che la confraternita del Santissimo Rosario fu eretta da padre Ludovico, vicario generale dell’Ordine dei predicatori l’8 settembre 1607. Entro i confini della parrocchia di Civate esistevano la chiesa di San Pietro al Monte, l’oratorio di San Benedetto, l’oratorio di San Rocco in Scola, l’oratorio di San Carlo nella località di Borgnoso, l’oratorio dei Santi Nazaro e Celso e l’oratorio di Sant’Andrea in Isella. Il numero dei parrocchiani era di 900 di cui 591 comunicati. (Visita Pozzobonelli, Pieve di Oggiono).
Verso la fine del XVIII secolo, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la chiesa parrocchiale dei Santi Vito e Modesto di Civate possedeva fondi per 321.21 pertiche; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 905 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nella coeva tabella delle parrocchie della città e diocesi di Milano, la rendita netta della parrocchia di Civate assommava a lire 3708.19.6; la nomina del titolare del beneficio parrocchiale spettava al padronato (Tabella parrocchie diocesi di Milano, 1781).
Nel 1897, all’epoca della prima visita pastorale dell’arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve di Oggiono, la rendita netta del beneficio parrocchiale assommava a lire1580.44. Nella chiesa parrocchiale dei Santi Vito e Modesto di Civate si avevano la confraternita del Santissimo Sacramento e la confraternita del Santissimo Rosario, unita alla precedente per ordine di Carlo Borromeo. Entro i confini della parrocchia di Civate esistevano la chiesa di San Pietro apostolo al Monte, l’oratorio di San Benedetto, l’oratorio dei Santi Nazaro e Celso, l’oratorio privato di San Rocco in Scola, l’oratorio di Sant’Andrea apostolo in Isella e l’antica chiesa di San Calogero. Il numero dei parrocchiani era di 1900 unità (Visita Ferrari, I, Pieve di Oggiono).
Nel XIX e XX secolo la parrocchia dei Santi Vito e Modesto di Civate è sempre stata inclusa nella pieve e nel vicariato foraneo di Oggiono, nella regione V della diocesi, fino alla revisione della struttura territoriale attuata tra il 1971 e il 1972 (decreto 11 marzo 1971, RDMi 1971; Sinodo Colombo 1972, cost. 326), in seguito alla quale è stata attribuita al decanato di Lecco nella zona pastorale III di Lecco.
Nella parrocchia di Civate è in uso il rito romano.
ultima modifica: 04/01/2007
[ Alessandra Baretta ]
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