pieve di San Giorgio sec. XIII - sec. XIV
Pieve della diocesi di Milano. Varenna fu soggetta alla chiesa di Monza, forse fin dall’epoca longobarda (Pensa 1980). La pieve risulta attestata alla fine del XIII secolo, quando l’autore del Liber notitiae sanctorum Mediolani attribuiva al territorio della pieve di Varenna le chiese di San Giovanni Battista e San Martino di Varenna; Santa Maria di Gittana; San Vittore di Esino; San Pietro di Ortanella; San Martino di Perledo (Liber notitiae). Non risulterebbero citate la chiesa plebana di San Giorgio, non ancora ultimata nella costruzione alla fine del XIII secolo, ma citata in un documento del 1313, dove compare tra i testimoni il rettore della chiesa di San Giorgio di Varenna, e la chiesa di Sant’Antonio di Vezio (Pensa 1980).
Dopo il 1169, anno nel quale si rifugiarono a Varenna gli esuli dell’Isola Comacina, si impose l’uso liturgico del rito patriarchino. La costituzione della pieve di Perledo dovette probabilmente avvenire nei primissimi anni del XIV secolo e Varenna le fu, in un primo tempo, probabilmente sottoposta (Pensa 1980).
Nella Notitia cleri del 1398 non si ha più la testimonianza della plebe di Varenna, bensì della canonica di San Martino di Perledo, composta da un preposito e quattro canonici (Notitia cleri 1398). Dato che le chiese di Varenna non erano esenti da estimo si dovrebbe supporre che tra i canonici indicati fossero compresi i sacerdoti di San Giovanni e San Giorgio (Pensa 1980). Nel 1564 la rettoria di San Giorgio e la cappella di San Giovanni Battista di Varenna erano subordinati alla pieve di Perledo (Liber seminarii 1564). Successivamente, la parrocchia di San Giorgio di Varenna fu considerata “nullius plebis”.
ultima modifica: 04/01/2007
[ Alessandra Baretta ]
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