pieve di Santo Stefano sec. X - 1574
Pieve della diocesi di Milano. La prima attestazione documentaria dell’esistenza della pieve di Garlate è un atto di donazione redatto a Bergamo nel settembre del 985, nel quale compare un certo “Andreas presbyter officiale plebis beati Stephani martyris sita Garlate, filius quondam Johannis de vico Carenno” (Grasso 1981). Prima dell’anno Mille nella pieve dovettero esistere, sulla base di attestazioni documentarie, anche l’oratorio di Vercurago e le chiese di Calolzio e di Capiate.
Alla fine del XIII secolo l’autore del Liber notitiae sanctorum Mediolani attribuiva al territorio della pieve di Garlate le chiese di Sant’Agnese, San Damiano, San Lorenzo, Santo Stefano di Garlate; San Genesio di Bartesate; Santi Filippo e Giacomo di Biglio; San Nazaro di Capiate; Santa Brigida di Lorentino; San Pietro di Carenno; San Calocero, San Giovanni Battista, San Michele “in monasterio”, San Vito, San Nazaro, San Pietro al Monte, San Benedetto al Monte di Civate; San Maurizio di Consonno; San Giovanni Battista di Cornedo; San Barnaba di Cremelina; San Martino, San Michele di Dozio; San Vigilio di Figina; Sant’Eusebio, San Giovanni Battista, San Vittore, Sant’Alessandro di Galbiate; Santa Maria di Lavello; San Biagio di Mozzana; San Tomaso martire di Parzano; San Marco, San Leonardo, Sant’Agata, San Michele di Pescate; San Lorenzo di Rossino; Santa Maria, San Nazaro di Sala al Barro; San Damiano di Sala di Calolzio; San Bartolomeo di Somasca; Santa Margherita, Santa Maria la Vite di Olginate; San Nazaro, San Tomaso, San Dionigi, San Martino in Valmadrera; San Leonardo di Malgrate; San Protaso di Vercurago (Liber notitiae).
La chiesa plebana di Garlate era quella dedicata a Santo Stefano; la chiesa di Sant’Agnese tuttavia doveva essere la sede del collegio canonicale (DCA, Garlate)
Nel 1398 il collegio canonicale era composto da sette canonici compreso il preposito; la pieve faceva capo anche alla cappella di Santa Maria di Olginate (Notitia cleri 1398). Nel 1408 era collegiata anche la chiesa di San Vincenzo, da identificarsi probabilmente con la chiesa di San Lorenzo elencata nel Liber notitiae; la prepositura si trovava di fatto nel 1354 (DCA, Garlate). Nel XV secolo nella pieve di Garlate vengono segnalate sette “capellae” (Status ecclesiae mediolanensis). Sempre nel XV secolo Pescate e Malgrate passarono alla pieve di Lecco (DCA, Garlate). All’epoca della visita pastorale dell’arcivescovo Gabriele Sforza, nel 1455, il numero dei canonici era sceso a cinque; il preposito era residente a Olginate. Le rettorie presenti nella pieve erano Galbiate, Sala e Valmadrera, Vercurago con Cornedo, Calolzio con Somasca, Rossino con Erve, Lorentino e Carenno. Nel 1489 venne separata Carenno, nel 1506 Erve (DCA, Garlate).
Nel 1564 nella pieve di Garlate il collegio canonicale risultava composto dal preposito e da quattro canonici; nella pieve era segnalata anche la rettoria di San Giovanni evangelista di Galbiate (Liber seminarii 1564).
Carlo Borromeo nel 1566 separò da Calolzio la parrocchia di Somasca; nel 1566 anche Greghentino diventò parrocchia e sempre nel corso del XVI secolo furono create le parrocchie di Chiuso e Valmadrera (DCA, Garlate).
Nel 1566, all’epoca della visita di Carlo Borromeo, nella pieve si avevano nove “curae”: Vercurago, Calolzio, Castello (Rossino), Carenno, Lorentino, Erve, in territorio bergamasco; Galbiate, Valmadrera e Chiuso, nel territorio milanese (Grasso 1981).
Il 24 novembre 1574 il cardinale Carlo Borromeo decretò il trasferimento del capo-pieve da Garlate ad Olginate nella chiesa di Santa Margherita. La chiesa di Sant’Agnese di Garlate venne sconsacrata e ne venne trasportato il titolo a una nuova costruita a Olginate come sede della collegiata plebana. Garlate divenne semplice parrocchia con sede nella chiesa di Santo Stefano (ASDMi, Sezione X, Visite Pastorali, Pieve di Olginate, vol. 14, qq. 11 e 19; Palestra 1984).
ultima modifica: 04/01/2007
[ Alessandra Baretta ]
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