parrocchia di Santo Stefano sec. XVI - [1989]
Parrocchia della diocesi di Milano. La chiesa plebana di Santo Stefano di Appiano è attestata dall’XI secolo. Nel 1506 venne eretta da Antonio de Capitaneis una cappellania nella chiesa prepositurale di Santo Stefano; il 10 aprile 1510 venne fondata la cappellania di Santa Maria, di patronato della famiglia Fontana; il 19 maggio 1570 venne fondata la cappella di Sant’Anna; esistono inoltre vari atti del XVII secolo riguardanti la cappellania di San Pietro nella prepositurale di Appiano (Palestra 1977). Tra XVI e XVIII secolo, la parrocchia prepositurale e plebana di Santo Stefano è costantemente ricordata negli atti delle visite pastorali compiute dagli arcivescovi di Milano e dai delegati arcivescovili nella pieve di Appiano.
Nel 1747, durante la visita pastorale dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli, il clero nella parrocchia prepositurale di Santo Stefano di Appiano era costituito dal preposito e da dieci canonici, compresi un canonico teologo e un coadiutore in cura d’anime; per il popolo, che assommava a 1405 anime complessive, di cui 1076 circa comunicati, era istituita la scuola della dottrina cristiana; nella parrocchiale era costituita la confraternita del Santissimo Sacramento, eretta dall’arcivescovo Carlo Borromeo nel 1574, unita alla società del Santissimo Rosario il 4 e 14 ottobre 1630. Nel territorio della parrocchia, oltre alla chiesa di Santo Stefano, esistevano gli oratori di Santa Maria ad Fontem; Beata Maria Vergine del Monte Carmelo; San Bartolomeo, nella quale esercitava il culto la confraternita di Santa Maria del Suffragio, eretta dall’arcivescovo Benedetto Erba Odescalchi il 31 ottobre 1729, i cui ascritti avevano facoltà di portare l’abito di colore bianco (Visita Pozzobonelli, Pieve di Appiano).
Verso la fine del XVIII secolo, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la chiesa prepositurale di Santo Stefano di Appiano possedeva fondi per 22.23 pertiche, e la coadiutoria di San Gregorio per 50.3 pertiche; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 1340 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nella coeva tabella delle parrocchie della città e diocesi di Milano, la rendita netta della prepositurale in cura d’anime di Appiano assommava a lire 1464.16.10, quella del canonicato coadiutorale 811.12.9; la nomina del titolare del beneficio parrocchiale spettava a Roma (Tabella parrocchie diocesi di Milano, 1781).
Nel 1901, all’epoca della prima visita pastorale dell’arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve e vicariato di Appiano, il reddito netto del beneficio parrocchiale assommava a lire 601.59; il clero era costituito dal parroco, da un coadiutore supplente e da due altri coadiutori. I parrocchiani erano 4508, compresi gli abitanti delle frazioni di Cassine Pedrose, San Bartolomeo, Fontana, Fasola, Gessaga Inferiore; nel territorio parrocchiale esistevano le chiese e oratori della Beata Vergine Maria della Fontana, Beata Vergine Maria Addolorata, Beata Vergine Maria del Carmelo, Sant’Anna, San Giovanni evangelista, Santa Croce, San Bartolomeo; nella chiesa parrocchiale era eretta la confraternita del Santissimo Sacramento, le confraternite del Carmelo e di San Luigi, le pie unioni del Sacro Cuore e della Sacra Famiglia, la congregazione del Terz’Ordine di San Francesco; esistevano inoltre una società operaia di mutuo soccorso, una cassa rurale, una associazione di mutuo soccorso nella mortalità del bestiame. La parrocchia era di nomina arcivescovile (Visita Ferrari, I, Pieve di Appiano).
Nel XIX e XX secolo, la parrocchia prepositurale di Santo Stefano è sempre stata sede vicariale nella regione III, fino alla revisione della struttura territoriale della diocesi, attuata tra il 1971 e il 1972 (decreto 11 marzo 1971, RDMi 1971; Sinodo Colombo 1972, cost. 326), quando fu attribuita al nuovo vicariato foraneo e poi decanato di Appiano Gentile, nella zona pastorale II di Varese.
ultima modifica: 04/01/2007
[ Claudia Morando, Archivio di Stato di Varese ]
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