parrocchia della Natività di Maria Vergine sec. XVI - [1989]
Parrocchia della diocesi di Milano. La chiesa di Santa Maria di Azzate è attestata come “capella” alla fine del XIV secolo nella pieve di Varese (Notitia cleri 1398) e ancora nel 1564 (Liber seminarii 1564), sempre nella pieve di Varese. L’erezione della coadiutoria nella parrocchia di Azzate, compresa nella pieve di Varese, avvenne nel 1627 (Registro parrocchie e canonicati diocesi di Milano, 1502). Tra XVI e XVIII secolo, la parrocchia di Santa Maria di Azzate è costantemente ricordata negli atti delle visite pastorali compiute dagli arcivescovi di Milano e dai delegati arcivescovili nella pieve di Varese.
Nel 1755, durante la visita pastorale dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli, il clero nella parrocchia di Santa Maria di Azzate era costituito dal parroco e da otto sacerdoti beneficiati; il popolo assommava a 755 anime complessive, di cui 464 comunicati; nell’oratorio di San Rocco erano costituite la confraternita del Santissimo Sacramento, eretta nel 1607, e la confraternita del Santissimo Rosario, i cui ascritti avevano facoltà di portare l’abito di colore ceruleo. Nel territorio della parrocchia, oltre alla chiesa di Santa Maria, esistevano gli oratori di San Rocco; Immacolata Concezione; Beata Maria Vergine in Castello di Azzate; San Lorenzo, patronato del conte Giulio Cesare Bossi; Sant’Antonio abate; San Giorgio a Vegonno; Beata Maria Vergine al Lago (Visita Pozzobonelli, Pieve di Varese).
Verso la fine del XVIII secolo, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la parrocchia di Santa Maria di Azzate possedeva fondi per 367.6 pertiche, e la coadiutoria 74.2; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 772 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nella coeva tabella delle parrocchie della città e diocesi di Milano, la rendita netta della parrocchia di Azzate assommava a lire 808.16.6, e la coadiutoria 441.15.9; la nomina del titolare del beneficio parrocchiale spettava all’ordinario (Tabella parrocchie diocesi di Milano, 1781).
Nel 1898-1899, all’epoca della prima visita pastorale dell’arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve e vicariato di Varese, il reddito netto del beneficio parrocchiale assommava a lire 1630.82; il clero era costituito dal parroco e da un coadiutore. I parrocchiani erano 1785, compresi gli abitanti delle frazioni Castello, Vegonno, Le Cascine; nel territorio parrocchiale esistevano le chiese e oratori dell’Immacolata, San Rocco, San Lorenzo, Sacra Famiglia; nella chiesa di San Rocco era eretta la confraternita del Santissimo Sacramento, che risultava fondata nel 1574, la pia unione delle Figlie di Maria, la compagnia di San Luigi Gonzaga, la congregazione dei Terziari francescani; era attiva inoltre una cooperativa di consumo, fondata nel 1893, e una società cattolica di mutuo soccorso. La parrocchia era di nomina arcivescovile (Visita Ferrari, I, Pieve di Varese).
Tra XIX e XX secolo, la parrocchia della Natività di Maria Vergine di Azzate è sempre stata inserita nella pieve e vicariato foraneo di Varese, nella regione III, fino al 1951, quando venne elevata al rango di vicaria foranea (DCA, Azzate); in seguito alla revisione della struttura territoriale della diocesi, attuata tra il 1971 e il 1972 (decreto 11 marzo 1971, RDMi 1971; Sinodo Colombo 1972, cost. 326), fu attribuita al nuovo vicariato foraneo e poi decanato di Varese, nella zona pastorale II di Varese; con decreto 2 maggio 1974 dell’arcivescovo Giovanni Colombo fu aggregata al decanato di Azzate (decreto 2 maggio 1974) (RDMi 1974).
ultima modifica: 04/01/2007
[ Claudia Morando, Archivio di Stato di Varese ]
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