parrocchia dei Santi Pietro e Paolo sec. XVI - [1989]
Parrocchia della diocesi di Milano. La chiesa di San Pietro di Daverio è attestata come “capella” alla fine del XIV secolo nella pieve di Varese (Notitia cleri 1398) e come “rettoria” nel 1564 (Liber seminarii 1564), sempre nella pieve di Varese. Tra XVI e XVIII secolo, la parrocchia dei Santi Pietro e Paolo di Daverio è costantemente ricordata negli atti delle visite pastorali compiute dagli arcivescovi di Milano e dai delegati arcivescovili nella pieve di Varese.
Nel 1755, durante la visita pastorale dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli, il clero nella parrocchia dei Santi Pietro e Paolo di Daverio era costituito dal solo parroco; il popolo assommava a 582 anime complessive, di cui 409 comunicati; nella parrocchiale era costituita la confraternita del Santissimo Sacramento, alla quale era stata aggregata da Federico Borromeo la confraternita del Santissimo Rosario, i cui ascritti avevano facoltà di portare l’abito di colore bianco con cuculla cerulea. Nel territorio della parrocchia, oltre alla chiesa dei Santi Pietro e Paolo, esistevano gli oratori di Santa Maria Assunta di patronato della famiglia Sessa; Sant’Apollinare a Crosio; San Giovanni Battista a Dubbiate (Visita Pozzobonelli, Pieve di Varese).
Verso la fine del XVIII secolo, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la parrocchia di San Pietro di Daverio possedeva fondi per 279 pertiche; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 519 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nella coeva tabella delle parrocchie della città e diocesi di Milano, la rendita netta della parrocchia di Daverio assommava a lire 1539.6.9; la nomina del titolare del beneficio parrocchiale spettava all’ordinario (Tabella parrocchie diocesi di Milano, 1781).
All’epoca della prima visita pastorale dell’arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve e vicariato di Varese, il reddito netto del beneficio parrocchiale assommava a lire 1500; il clero era costituito dal parroco. I parrocchiani erano 1700, compresi gli abitanti delle frazioni Torre, Bossa, Marogna; nel territorio parrocchiale esistevano le chiese e gli oratori Santa Maria Assunta, San Giovanni, Sant’Apollinare; nella chiesa parrocchiale era eretta la confraternita del Santissimo Sacramento, la Pia unione delle Figlie di Maria e la Compagnia di San Luigi Gonzaga. La parrocchia era di nomina arcivescovile (Visita Ferrari, I, Pieve di Varese).
Nel XIX e XX secolo, la parrocchia dei Santi Pietro e Paolo di Daverio è sempre stata inserita nella pieve e vicariato foraneo di Varese, nella regione III, fino al 1951, quando è stata attribuita al vicariato foraneo di Azzate; in seguito alla revisione della struttura territoriale della diocesi, attuata tra il 1971 e il 1972 (decreto 11 marzo 1971, RDMi 1971; Sinodo Colombo 1972, cost. 326), fu attribuita al nuovo vicariato foraneo e poi decanato di Varese, nella zona pastorale II di Varese; con decreto 2 maggio 1974 dell’arcivescovo Giovanni Colombo fu aggregata al decanato di Azzate (decreto 2 maggio 1974) (RDMi 1974).
ultima modifica: 04/01/2007
[ Claudia Morando, Archivio di Stato di Varese ]
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