parrocchia dei Santi Pietro e Paolo sec. XVI - [1989]
Parrocchia della diocesi di Milano. La chiesa dei Santi Pietro e Paolo di Inarzo è attestata come “rettoria” nel 1564 (Liber seminarii 1564), nella pieve di Brebbia. Tra XVI e XVIII secolo, la parrocchia di San Pietro è costantemente ricordata negli atti delle visite pastorali compiute dagli arcivescovi di Milano e dai delegati arcivescovili nella pieve di Besozzo.
Nel 1748, durante la visita pastorale dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli, il clero nella parrocchia di San Pietro apostolo di Inarzo era costituito dal parroco e da altri tre sacerdoti residenti; per il popolo, che assommava a 452 anime complessive, di cui 315 comunicati, era istituita la scuola della dottrina cristiana; nella parrocchiale erano costituite la confraternita del Santissimo Sacramento e la società del Santissimo Rosario, erette dall’arcivescovo Federico Visconti, i cui ascritti seguivano le regole stabilite da San Carlo. Nel territorio della parrocchia, oltre alla chiesa di San Pietro apostolo, esisteva l’oratorio della conversione di San Paolo in Bernate (Visita Pozzobonelli, Pieve di Besozzo).
Verso la fine del XVIII secolo, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la parrocchia dei Santi Pietro e Paolo di Inarzo possedeva fondi per 99.13 pertiche; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 430 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nella coeva tabella delle parrocchie della città e diocesi di Milano, la rendita netta della parrocchia di Inarzo assommava a lire 582.3.6; la nomina del titolare del beneficio parrocchiale spettava all’ordinario (Tabella parrocchie diocesi di Milano, 1781).
Nel 1898, all’epoca della prima visita pastorale dell’arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve e vicariato di Besozzo, il reddito netto del beneficio parrocchiale assommava a lire 583,53; il clero era costituito dal parroco e da un coadiutore. I parrocchiani erano 1057, compresi gli abitanti delle frazioni Bernate, Fabrico e Torbiera; nel territorio parrocchiale esisteva l’oratorio della conversione di San Paolo in Bernate; nella chiesa parrocchiale era eretta la confraternita del Santissimo Sacramento, la Pia unione delle Figlie di Maria e la Compagnia di San Luigi Gonzaga, la Congregazione del Terz’Ordine di San Francesco e la Sacra Lega eucaristica. La parrocchia era di nomina arcivescovile (Visita Ferrari, I, Pieve di Besozzo).
Nel XIX e XX secolo, la parrocchia dei Santi Pietro e Paolo di Inarzo è sempre stata inserita nella pieve e vicariato foraneo di Besozzo, nella regione II, fino alla revisione della struttura territoriale della diocesi, attuata tra il 1971 e il 1972 (decreto 11 marzo 1971) (RDMi 1971) (Sinodo Colombo 1972, cost. 326), quando fu attribuita al nuovo vicariato foraneo e poi decanato di Besozzo, nella zona pastorale II di Varese; con decreto 2 maggio 1974 dell’arcivescovo Giovanni Colombo fu aggregata al decanato di Azzate (decreto 2 maggio 1974) (RDMi 1974).
ultima modifica: 04/01/2007
[ Claudia Morando, Archivio di Stato di Varese ]
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