parrocchia dei Santi martiri Alessandro e Tiburzio sec. XVI - [1989]
Parrocchia della diocesi di Milano. Il Liber notitiae sanctorum Mediolani, risalente alla fine del secolo XIII, cita la chiesa canonicale di Sant’Alessandro “de Besutio”. Nello Status ecclesiae mediolanensis, risalente alla metà circa del XV secolo, era ancora citata la canonica di Besozzo, che disponeva di un prevosto e tre canonici. Anche nel Liber seminarii mediolanensis del 1564 si fa ulteriormente cenno della canonica di Sant’Alessandro (Liber seminarii 1564). Nella visita pastorale del 31 luglio 1455 dell’arcivescovo Gabriele Sforza venne rilevato il monastero dei Santi Alessandro e Tiburzio. Una relazione ufficiale del 1592, attribuibile al vicario foraneo di Besozzo Prospero Colonna, attesta che la chiesa dei Santi Tiburzio e Alessandro di Besozzo era appartenuta fino alla fine del XV secolo ai monaci regolari di sant’Agostino dell’ordine dei premonstratensi. Alla loro partenza la chiesa passò in commenda come priorato con cura d’anime. San Carlo Borromeo tolse il priorato al titolare per motivi disciplinari e lo conferì a Giovanni Antonio Conturbia, che fu nominato anche vicario foraneo della pieve di Brebbia. Il priorato di Besozzo comunque ebbe termine il 7 ottobre 1574, quando fu soppresso da san Carlo, che ne attribuì i beni al seminario milanese, lasciando solo una piccola parte alla canonica della nuova pieve e trasferendo la cura d’anime al prevosto (DCA, Besozzo). Tra XVI e XVIII secolo, la parrocchia prepositurale dei Santi Alessandro e Tiburzio è costantemente ricordata negli atti delle visite pastorali compiute dagli arcivescovi di Milano e dai delegati arcivescovili nella pieve di Besozzo. Con atto rogato dall’attuario Scotto in data 15 giugno 1579 fu eretta la coadiutoria curata di Besozzo (Registro parrocchie e canonicati diocesi di Milano, 1502).
Nel 1748, durante la visita pastorale dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli, il clero nella parrocchia prepositurale di Sant’Alessandro di Besozzo era costituito dal preposito, da un canonico teologo, da cinque altri canonici e altri quattro sacerdoti residenti; per il popolo, che assommava a 809 anime complessive, di cui 545 comunicati, era istituita la scuola della dottrina cristiana; nella prepositurale era costituita la confraternita del Santissimo Sacramento, eretta dall’arcivescovo Carlo Borromeo nell’ottobre del 1574, aggregata all’arciconfraternita di Santa Maria sopra Minerva in Roma con facoltà concessa da papa Gregorio XIII; esistevano inoltre la società del Santissimo Rosario, unita alla confraternita del Santissimo Sacramento, la società dei morti, approvata l'1 giugno 1728. Nel territorio della parrocchia, oltre alla chiesa di Sant’Alessandro, esistevano gli oratori di Santa Caterina da Siena; San Nicone; Sant’Antonio abate. Nell’ambito della parrocchia era costituito infine l’ospedale della misericordia, dotato da Giovanni Francesco Besozzi nel 1569 (Visita Pozzobonelli, Pieve di Besozzo).
Verso la fine del XVIII secolo, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la parrocchia di Sant’Alessandro di Besozzo possedeva fondi per 594.23.1,5 pertiche; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 960 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nella coeva tabella delle parrocchie della città e diocesi di Milano, la rendita netta della prepositurale in cura d’anime di Besozzo assommava a lire 2131; la nomina del titolare del beneficio parrocchiale spettava a Roma, il canonicato coadiutorale 485.5.8, era di nomina dell’ordinario (Tabella parrocchie diocesi di Milano, 1781).
Nel 1898, all’epoca della prima visita pastorale dell’arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve e vicariato di Besozzo, il reddito netto del beneficio parrocchiale assommava a lire 2153; il clero era costituito dal parroco e da due coadiutori. I parrocchiani erano 2704, compresi gli abitanti delle frazioni di Beverina, Motta, Brunella, Pedroni, Premoneta; nel territorio parrocchiale esistevano le chiese e oratori di Santa Caterina da Siena, San Nicone, Sant’Antonio abate, Madonna Addolorata; nella chiesa parrocchiale era eretta la confraternita del Santissimo Sacramento, fondata nel 1683, la Pia unione delle Figlie di Maria e la Compagnia di San Luigi Gonzaga, la Pia unione della Santa Infanzia, la Pia unione della Propagazione della fede, e la congregazione del Terz’Ordine di San Francesco d’Assisi; era inoltre attiva una Società cattolica di mutuo soccorso, fondata l'1 dicembre 1890. Nel territorio della parrocchia era sita la casa religiosa delle suore Figlie della carità o canossiane, filiale della casa di Gallarate, eretta nel 1892. La parrocchia era di nomina arcivescovile (Visita Ferrari, I, Pieve di Besozzo).
Nel XIX e XX secolo, la parrocchia prepositurale dei Santi martiri Alessandro e Tiburzio di Besozzo è sempre stata sede vicariale, nella regione II, fino alla revisione della struttura territoriale della diocesi, attuata tra il 1971 e il 1972 (decreto 11 marzo 1971, RDMi 1971; Sinodo Colombo 1972, cost. 326), quando fu attribuita al nuovo vicariato foraneo e poi decanato di Besozzo, nella zona pastorale II di Varese.
ultima modifica: 04/01/2007
[ Claudia Morando, Archivio di Stato di Varese ]
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