parrocchia della Beata Vergine Assunta 1646 - [1989]
Parrocchia della diocesi di Milano. La chiesa sotto il titolo dell’Assunzione della Beatissima Vergine fu fondata nel 1262 da un frate dei minori conventuali. Nel 1272 la chiesa fu dotata, con donazione, di una casa, di altri possessi e proventi per il reddito di 400 lire annue. I fedeli della comunità di Carnisio dipendevano dalla parrocchia di Cocquio, facente parte della pieve di Besozzo. Poiché la parrocchiale di Cocquio risultava troppo lontana da raggiungere, san Carlo Borromeo, a seguito della sua visita alla parrocchia, istituì un beneficio curato coadiutoriale nella chiesa di Carnisio. Federico Borromeo, nel 1607, emanò un decreto in forza del quale il coadiutore di Carnisio poteva svolgere in paese le funzioni religiose, mantenendo l’obbligo di recarsi a Cocquio solo per alcune solennità per aiutare a cantare la messa. Sorsero ben presto delle divergenze tra Cocquio e Carnisio in relazione alla presenza del coadiutore a Cocquio e al pagamento delle 50 lire di sua spettanza per le mansioni esercitate. Gli abitanti ottennero dapprima l’esenzione dall’obbligo di recarsi a Cocquio per le solennità e successivamente, a seguito di petizione, ottennero nel 1646 l’erezione di una parrocchia distinta (Giampaolo 1983). Tra XVII e XVIII secolo, la parrocchia di Santa Maria di Carnisio è costantemente ricordata negli atti delle visite pastorali compiute dagli arcivescovi di Milano e dai delegati arcivescovili nella pieve di Besozzo.
Nel 1748, durante la visita pastorale dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli, il clero nella parrocchia di Santa Maria Assunta di Carnisio era costituito dal solo parroco; per il popolo, che assommava a 333 anime complessive, di cui 230 comunicati, era istituita la scuola della dottrina cristiana; nella parrocchiale era costituita la confraternita del Santissimo Sacramento, eretta dall’arcivescovo Carlo Borromeo. Nel territorio della parrocchia, oltre alla chiesa di Santa Maria Assunta, esistevano gli oratori dei Santi Anna, Rocco e Sebastiano e di San Bernardo (Visita Pozzobonelli, Pieve di Besozzo).
Verso la fine del XVIII secolo, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la parrocchia di Santa Maria di Carnisio possedeva fondi per 167.3 pertiche; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 301 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nella coeva tabella delle parrocchie della città e diocesi di Milano, la rendita netta della parrocchia di Carnisio assommava a lire 418.18.6; la nomina del titolare del beneficio parrocchiale spettava all’ordinario (Tabella parrocchie diocesi di Milano, 1781).
Nel 1898, all’epoca della prima visita pastorale dell’arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve e vicariato di Besozzo, il reddito netto del beneficio parrocchiale assommava a lire 404,86; il clero era costituito dal parroco e da un coadiutore. I parrocchiani erano 900, compresi gli abitanti delle frazioni Gesso, Caldana, Carnisio; nel territorio parrocchiale esistevano le chiese di Sant’Anna e dell’Annunciazione della Beata Vergine; nella chiesa parrocchiale era eretta la confraternita del Santissimo Sacramento, la pia unione delle Figlie di Maria, fondata il 2 agosto 1896, e la compagnia di San Luigi Gonzaga, approvata il 29 novembre 1894, la pia unione della Sacra Famiglia, la congregazione del Terz’Ordine di San Francesco d’Assisi, eretta con decreto del provinciale dei cappuccini il 21 novembre 1883. La parrocchia era di nomina arcivescovile (Visita Ferrari, I, Pieve di Besozzo).
Nel XIX e XX secolo, la parrocchia della Beata Vergine Assunta di Carnisio è sempre stata inserita nella pieve e vicariato foraneo di Besozzo, nella regione II, fino al 12 aprile 1907, quando è stata attribuita al nuovo vicariato foraneo di Gavirate (DCA, Gavirate); in seguito alla revisione della struttura territoriale della diocesi, attuata tra il 1971 e il 1972 (decreto 11 marzo 1971, RDMi 1971; Sinodo Colombo 1972, cost. 326), fu attribuita al nuovo vicariato foraneo e poi decanato di Varese, nella zona pastorale II di Varese. Con decreto 2 maggio 1974 dell'arcivescovo Giovanni Colombo fu aggregata al decanato di Besozzo (decreto 2 maggio 1974) (RDMi 1974).
ultima modifica: 04/01/2007
[ Claudia Morando, Archivio di Stato di Varese ]
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