parrocchia della Beata Vergine Assunta sec. XVI - [1989]
Parrocchia della diocesi di Milano. Tra XVI e XVIII secolo, la parrocchia prepositurale, collegiata e plebana della Beata Vergine Assunta di Gallarate è costantemente ricordata negli atti delle visite pastorali compiute dagli arcivescovi di Milano e dai delegati arcivescovili nella pieve di Gallarate. Con atti rogati dall’attuario Scotto in data 29 settembre 1583 e 10 settembre 1597 fu eretta la coadiutoria di Gallarate (Registro parrocchie e canonicati diocesi di Milano, 1502).
Nel 1750, durante la visita pastorale dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli, il clero nella parrocchia prepositurale e collegiata di Santa Maria ad Caelos Assunta di Gallarate era costituito dal preposito e da dodici canonici; per il popolo, che assommava a 2796 anime complessive, di cui 1960 comunicati, era istituita la scuola della dottrina cristiana; nell’oratorio di Sant’Antonio era costituita la confraternita di Santa Marta, i cui ascritti avevano facoltà di indossare l’abito di colore bianco; la confraternita di San Gerolamo era eretta nell’oratorio di San Pietro, i suoi ascritti avevano facoltà di indossare l’abito con mozzetta di colore rosso; la confraternita di San Giovanni decollato era istituita nell’oratorio di San Lorenzo, ed era aggregata alla confraternita omoninma di San Giovanni alle Case Rotte in Milano per l’assistenza ai condannati a morte; la confraternita di San Rocco aveva sede nell’oratorio di San Rocco, i suoi ascritti avevano facoltà di indossare l’abito di colore verde con mozzetta nera; la confraternita di San Francesco, senz’abito, aveva sede nella chiesa di San Francesco dei padri conventuali. Nel territorio della parrocchia, oltre alla chiesa di Santa Maria ad Caelos Assunta, c’era il convemto di San Francesco, con dodici religiosi di cui otto sacerdoti; il monastero di San Michele di clausura pontificia, con sessanta monaci, che seguivano le regole di san Benedetto, ma celebravano il culto divino secondo il rito ambrosiano; il monastero di Santa Maria delle Grazie delle vergini di Sant’Orsola, con trentotto religiose, le quali seguivano le regole dettate da San Carlo; esisteva inoltre l’ospedale di Sant’Antonio (Visita Pozzobonelli, Pieve di Gallarate).
Verso la fine del XVIII secolo, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la parrocchia di Santa Maria Assunta di Gallarate possedeva fondi per 64.20 pertiche; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 3036 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nella coeva tabella delle parrocchie della città e diocesi di Milano, la rendita netta della prepositurale in cura d’anime di Gallarate assommava a lire 2191.0.9; la nomina del titolare del beneficio parrocchiale spettava a Roma, il canonicato coadiutorale 910.13.6, ed era di nomina dell’ordinario (Tabella parrocchie diocesi di Milano, 1781).
All’epoca della prima visita pastorale dell’arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve e vicariato di Gallarate, il reddito netto del beneficio parrocchiale assommava a lire 226,45; esistevano inoltre cinque benefici coadiutoriali e la cappellania Bonomi; il clero era costituito dal parroco e da dieci sacerdoti tra coadiutori, cappellani e assistenti. I parrocchiani erano 8500, compresi gli abitanti delle frazioni Cassinetta, Madonna in Campagna, Tre strade; nel territorio parrocchiale esistevano le chiese e oratori della Presentazione di Maria Vergine, San Pietro apostolo, Sant’Antonio abate, Beata Vergine delle Grazie, San Rocco, San Bartolomeo, del cimitero, Addolorata, dell’orfanotrofio, Immacolata, dell’oratorio; nella parrocchia era eretta la confraternita del Santissimo Sacramento; la pia unione delle Figlie di Maria e la compagnia di San Luigi Gonzaga, nella chiesa di Sant’Antonio; la confraternita della Buona morte, nell’oratorio di San Pietro; la confraternita della Madonna, nell’oratorio della Madonna in Campagna; i Terziari francescani; la pia unione della Sacra Famiglia; la pia unione dell’Addolorata; la pia unione del Sacro Cuore di Gesù e delle Guardie d’onore; le Orsoline; la società di San Vincenzo de’ Paoli, fondata nel 1872; la società della gioventù cattolica, fondata nel 1878; la società di mutuo soccorso di San Giuseppe, fondata nel 1894; la società di mutuo soccorso di Sant’Anna, fondata nel 1895; la società di Sant’Antonio per l’assicurazione del bestiame, fondata nel 1897; erano inoltre attivi gli istituti di beneficenza dell’orfanotrofio femminile; l’asilo indfantile Ponti; l’ospedale civico; il ricovero di mendicità; l’orfanotrofio maschile; l’oratorio maschile. Nel territorio della parrocchia era sita anche la casa religiosa delle suore Figlie della carità o canossiane, casa madre della Beata Vergine delle Grazie, fondata il 2 ottobre 1865. La parrocchia era di nomina arcivescovile (Visita Ferrari, I, Pieve di Gallarate).
Nel XIX e XX secolo, la parrocchia prepositurale della Beata Vergine Assunta di Gallarate è sempre stata sede vicariale, nella regione I, fino alla revisione della struttura territoriale della diocesi, attuata tra il 1971 e il 1972 (decreto 11 marzo 1971) (RDMi 1971) (Sinodo Colombo 1972, cost. 326), quando fu attribuita al nuovo vicariato foraneo e poi decanato di Gallarate, nella zona pastorale II di Varese.
ultima modifica: 04/01/2007
[ Claudia Morando, Archivio di Stato di Varese ]
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