parrocchia di Maria Santissima Immacolata 1896 - [1989]

Parrocchia della diocesi di Milano. Con decreto 17 gennaio 1896 del cardinale Andrea Carlo Ferrari, arcivescovo di Milano (decreto 17 gennaio 1896) (Fondo Avvocatura della Curia arcivescovile di Milano, Nasca).
All’epoca della prima visita pastorale dell’arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve e vicariato di Bedero, il reddito netto del beneficio parrocchiale non fu rilevato; il clero era costituito dal parroco. I parrocchiani erano 500; nel territorio parrocchiale esisteva l’oratorio di Sant’Antonio abate; nella chiesa parrocchiale era eretta la confraternita del Santissimo Sacramento, la pia unione delle Figlie di Maria e la compagnia di San Luigi Gonzaga, la pia unione della Santa Infanzia, la Pia unione della Sacra Famiglia. La parrocchia era di nomina arcivescovile (Visita Ferrari, I, Pieve di Bedero).
Nel corso del XX secolo, la parrocchia di Maria Santissima Immacolata di Nasca rimase sempre inserita nella pieve e vicariato foraneo di Val Travaglia, nella regione II, fino alla revisione della struttura territoriale della diocesi, attuata tra il 1971 e il 1972 (decreto 11 marzo 1971) (RDMi 1971) (Sinodo Colombo 1972, cost. 326), quando fu inclusa nel nuovo vicariato foraneo e poi decanato di Luino, nella zona pastorale II di Varese.

ultima modifica: 04/01/2007

[ Claudia Morando, Archivio di Stato di Varese ]