parrocchia di San Vittore 1511 - [1989]
Parrocchia della diocesi di Milano. Curiglia ottenne la separazione da Maccagno Inferiore e la costituzione di una parrocchia distinta nel 1511, quando i rappresentanti della comunità chiesero e ottennero di nominare un loro rettore con pieni poteri parrocchiali (Frigerio 1999). Assieme a Curiglia si separò da Maccagno anche Monteviasco, che però rimase sotto la parrocchia di San Vittore di Curiglia. Rimase prerogativa del parroco di Maccagno il diritto di celebrare messa il giorno di San Vittore a Curiglia. Nel manoscritto della “Descrittion sumata della valle Travalia – 1569”, Curiglia viene considerata come cappella curata. Era cappellano a quella data Jacomo della Valle. I fuochi erano 46, le anime 284. Il reddito di Curiglia era di 100 lire imperiali (Astini Miravalle, Giampaolo 1974). Nel 1574 fu sancita l’unione di Curiglia e Monteviasco con sede a Curiglia (Frigerio 1999). Tra XVI e XVIII secolo, la parrocchia di San Vittore è costantemente ricordata negli atti delle visite pastorali compiute dagli arcivescovi di Milano e dai delegati arcivescovili nella pieve di Val Travaglia.
Nel 1748, durante la visita pastorale dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli, il clero nella parrocchia di San Vittore di Curiglia era costituito dal solo parroco; per il popolo, che assommava a 278 anime complessive, di cui 215 comunicati, era istituita la scuola della dottrina cristiana; nella parrocchiale era costituita la confraternita del Santissimo Sacramento, di antica istituzione, ma confermata dall’Arcivescovo Benedetto Erba Odescalchi il 25 aprile 1719; esistevano inoltre il sodalizio del Santissimo Rosario, istituito il 29 maggio 1690, unito alla confraternita del Santissimo Sacramento, e la confraternita di San Rocco, unita alle precedenti, che aveva ottenuto dal cardinale Gaetano Stampa la facoltà di indossare l’abito di colore rosso e ceruleo. Nel territorio della parrocchia, oltre alla chiesa di San Vittore, esisteva l’oratorio della Beata Maria Vergine in Tronchetto (Visita Pozzobonelli, Pieve di Bedero).
Verso la fine del XVIII secolo, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la parrocchia di San Vittore di Curiglia possedeva fondi per 71.15.1,5 pertiche; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 253 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nella coeva tabella delle parrocchie della città e diocesi di Milano, la rendita netta della parrocchia di Curiglia assommava a lire 567; la nomina del titolare del beneficio parrocchiale spettava all’ordinario (Tabella parrocchie diocesi di Milano, 1781).
Nei primi decenni del XIX secolo, la parrocchia di San Vittore di Curiglia era ancora inserita nella pieve di Val Travaglia, nella regione II; nel 1836 venne compresa nel vicariato foraneo di Luino.
Nel 1895, all’epoca della prima visita pastorale dell’arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve e vicariato di Luino, il reddito netto del beneficio parrocchiale assommava a lire 742,29; il clero era costituito dal parroco. I parrocchiani erano 528; nel territorio parrocchiale esistevano le chiese e oratori della Beata Vergine Nascente e di San Mauro; nella chiesa parrocchiale era eretta la confraternita del Santissimo Sacramento, la pia unione delle Figlie di Maria, la congregazione dei Terziari francescani, la pia unione della Sacra Famiglia, l’Apostolato della preghiera. La parrocchia era di nomina arcivescovile (Visita Ferrari, I, Pieve di Luino).
Nel corso del XX secolo, la parrocchia di Curiglia rimase sempre inclusa nel vicariato foraneo di Luino, fino alla revisione della struttura territoriale della diocesi, attuata tra il 1971 e il 1972 (decreto 11 marzo 1971, RDMi 1971; Sinodo Colombo 1972, cost. 326), quando fu attribuita al nuovo vicariato foraneo e poi decanato di Luino, nella zona pastorale II di Varese.
Il 3 luglio 1986, un decreto del cardinale Carlo Maria Martini, arcivescovo di Milano, stabilì di unire alla parrocchia di San Vittore in Curiglia la parrocchia dei Santi Martino e Barnaba in località Monteviasco (decreto 3 luglio 1986/6) (RDMi 1986).
ultima modifica: 04/01/2007
[ Claudia Morando, Archivio di Stato di Varese ]
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