parrocchia dei Santi Martino e Barnaba 1683 - 1986
Parrocchia della diocesi di Milano. Nel 1511, le comunità di Curiglia e Monteviasco, comprese nella pieve della Valtravaglia, ottennero il distacco da Maccagno Inferiore. Monteviasco rimase sotto l’assistenza spirituale della parrocchia di San Vittore di Curiglia, ma era considerata come struttura separata. Il curato celebrava sia nell’uno che nell’altro paese. Nel manoscritto della “Descrittion sumata della valle Travalia – 1569”, Curiglia viene considerata come cappella curata. Era cappellano a quell’epoca Giacomo della Valle. I fuochi erano 46, le anime 284. Il reddito di Curiglia era di 100 lire imperiali, mentre 24 lire era il reddito di Monteviasco. La chiesa dei Santi Martino e Barnaba era piccola e scarsamente equipaggiata, possedeva alcune terre, i cui proventi venivano versati al canepario perché provvedesse alle necessità della stessa chiesa. Secondo gli accordi presi dagli abitanti di Monteviasco con il sacerdote Giacomo della Valle, il prete era tenuto a celebrare la messa una volta al mese e in ogni giorno festivo e a esercitare la cura delle anime; la sua retribuzione era di 35 lire imperiali e di un compenso in latte. A seguito della visita pastorale dell’arcivescovo Carlo Borromeo, Monteviasco venne aggregata a Curiglia, insieme a Biegno e Lozzo. La decisione era motivata dalla povertà e dalla scarsità di abitanti dei singoli paesi, che non consentivano di mantenere separatamente una parrocchia. I paesi si accordarono per versare al curato 300 lire imperiali; i consoli delle comunità avevano l’incarico di riscuotere la somma.
Nel 1683 il cardinale Federico Visconti diede ascolto alla richiesta di autonomia degli abitanti del paese, motivata dalla difficoltà di raggiungere Curiglia per fruire dei servizi religiosi. Venne pertanto istituita la parrocchia di Monteviasco (Astini Miravalle, Giampaolo 1974).
Tra XVII e XVIII secolo, la parrocchia di San Martino è costantemente ricordata negli atti delle visite pastorali compiute dagli arcivescovi di Milano e dai delegati arcivescovili nella pieve di Val Travaglia.
Nel 1748, durante la visita pastorale dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli, il clero nella parrocchia dei Santi Martino e Barnaba di Monteviasco era costituito dal solo parroco; per il popolo, che assommava a 277 anime complessive, di cui 180 comunicati, era istituita la scuola della dottrina cristiana; nella parrocchiale era costituita la confraternita del Santissimo Sacramento, eretta nel 1721 senza facoltà per gli ascritti di indossare l’abito (Visita Pozzobonelli, Pieve di Bedero).
Verso la fine del XVIII secolo, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la parrocchia di San Martino di Monteviasco non possedeva fondi; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 376 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nella coeva tabella delle parrocchie della città e diocesi di Milano, la rendita netta della parrocchia di Monteviasco assommava a lire 442.10; la nomina del titolare del beneficio parrocchiale spettava all’ordinario (Tabella parrocchie diocesi di Milano, 1781).
Nei primi decenni del XIX secolo, la parrocchia dei Santi Martino e Barnaba era ancora inserita nella pieve di Val Travaglia, nella regione II; nel 1836 venne compresa nel vicariato foraneo di Luino.
Nel 1895, all’epoca della prima visita pastorale dell’arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve e vicariato di Luino, il reddito netto del beneficio parrocchiale assommava a lire 59,70; il clero era costituito dal parroco e da un vicario spirituale. I parrocchiani erano 390 ; nella chiesa parrocchiale era eretta la confraternita maschile del Santissimo Sacramento, la confraternita femminile del santo Rosario, la pia unione delle Figlie di Maria. La parrocchia era di nomina arcivescovile (Visita Ferrari, I, Pieve di Luino).
Durante il XX secolo, la parrocchia di Monteviasco rimase attribuita al vicariato di Luino fino alla revisione della struttura territoriale della diocesi, attuata tra il 1971 e il 1972 (decreto 11 marzo 1971) (RDMi 1971) (Sinodo Colombo 1972, cost. 326), quando fu inclusa nel nuovo vicariato foraneo e poi decanato di Luino, nella zona pastorale II di Varese.
Il 3 luglio 1986, un decreto del cardinale Carlo Maria Martini, arcivescovo di Milano, stabilì di unire alla parrocchia di San Vittore in Curiglia la parrocchia dei Santi Martino e Barnaba in località Monteviasco. Il decreto entrò in vigore il giorno 1 agosto 1986 (decreto 3 luglio 1986/6) (RDMi 1986).
ultima modifica: 04/01/2007
[ Claudia Morando, Archivio di Stato di Varese ]
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