parrocchia di San Giorgio sec. XVI - [1989]
Parrocchia della diocesi di Milano. La chiesa di San Giorgio di Dumenza è attestata come “rettoria” nel 1564 (Liber seminarii 1564), nella pieve della Valtravaglia. San Giorgio risultava cappella mercenaria nel 1455, anno della visita pastorale di Gabriele Sforza; unita a Runo insieme a Cossano nel 1565 (Frigerio 1999). Tra XVI e XVIII secolo, la parrocchia di San Giorgio è costantemente ricordata negli atti delle visite pastorali compiute dagli arcivescovi di Milano e dai delegati arcivescovili nella pieve di Val Travaglia.
Nel 1748, durante la visita pastorale dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli, il clero nella parrocchia di San Giorgio di Dumenza era costituito dal parroco e da tre altri sacerdoti residenti; per il popolo, che assommava a 920 anime complessive, di cui 637 comunicati, era istituita la scuola della dottrina cristiana; nella parrocchiale era costituita la società del Santissimo Sacramento, eretta dall’arcivescovo Carlo Borromeo nel 1581; esisteva inoltre la confraternita del Santissimo Rosario, eretta il 18 ottobre 1648. Nel territorio della parrocchia, oltre alla chiesa di San Giorgio, esistevano gli oratori dei Santi Nazaro e Celso; Beata Maria Vergine ad Elisabeth in Cossano; Santa Maria della Fraccia; Beata Vergine Assunta in Trezzo; Beata Maria Vergine Immacolata (Visita Pozzobonelli, Pieve di Bedero).
Verso la fine del XVIII secolo, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la parrocchia di San Giorgio di Dumenza possedeva fondi per 106.20 pertiche; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 698 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nella coeva tabella delle parrocchie della città e diocesi di Milano, la rendita netta della parrocchia di Dumenza assommava a lire 711.6.3; la nomina del titolare del beneficio parrocchiale spettava all’ordinario (Tabella parrocchie diocesi di Milano, 1781).
Nei primi decenni del XIX secolo, la parrocchia di San Giorgio di Dumenza era ancora inserita nella pieve di Val Travaglia, nella regione II; nel 1836 venne compresa nel vicariato foraneo di Luino.
Nel 1895, all’epoca della prima visita pastorale dell’arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve e vicariato di Luino, il reddito netto del beneficio parrocchiale assommava a lire 705,50; il clero era costituito dal parroco, da un coadiutore e da un assistente spirituale. I parrocchiani erano 1412, compresi gli abitanti delle frazioni Runo e Due Cossani; nel territorio parrocchiale esistevano le chiese e oratori dei Santi Nazaro e Celso, Immacolata, Assunta, Santa Elisabetta, Beata Vergine Maria; nella chiesa parrocchiale era eretta la confraternita del Santissimo Sacramento, la pia unione delle Figlie di Maria, aggregata alla primaria di Roma, la congregazione dei Terziari francescani, la pia unione dei devoti del Sacro Cuore di Gesù, l’Apostolato della preghiera. La parrocchia era di nomina arcivescovile (Visita Ferrari, I, Pieve di Luino).
Nel corso del XX secolo, la parrocchia di Dumenza rimase attribuita al vicariato foraneo di Luino, fino alla revisione della struttura territoriale della diocesi, attuata tra il 1971 e il 1972 (decreto 11 marzo 1971) (RDMi 1971) (Sinodo Colombo 1972, cost. 326), quando fu inclusa nel nuovo vicariato foraneo e poi decanato di Luino, nella zona pastorale II di Varese.
ultima modifica: 04/01/2007
[ Claudia Morando, Archivio di Stato di Varese ]
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/8115135/