parrocchia di San Giovanni Battista, Santi Rocco e Sebastiano 1446 - [1989]
Parrocchia della diocesi di Milano. La chiesa di San Giovanni di Germignaga è attestata come “capella” alla fine del XIV secolo nella pieve di Travaglia (Notitia cleri 1398) e come “rettoria” nel 1564 (Liber seminarii 1564), sempre nella pieve di Valtravaglia. L’istituzione vera e propria della parrocchia di Germignaga risale al 1446, ma già alla metà circa del XIV secolo la chiesa aveva un proprio beneficialis e costos (Frigerio 1999). Tra XVI e XVIII secolo, la parrocchia di San Giovanni Battista è costantemente ricordata negli atti delle visite pastorali compiute dagli arcivescovi di Milano e dai delegati arcivescovili nella pieve di Val Travaglia.
Nel 1748, durante la visita pastorale dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli, il clero nella parrocchia di San Giovanni Battista di Germignaga era costituito dal parroco, da un altro sacerdote e da un chierico; per il popolo, che assommava a 497 anime complessive, di cui 315 comunicati, era istituita la scuola della dottrina cristiana; nella parrocchiale era costituita il sodalizio del Santissimo Sacramento e del Santissimo Rosario. Nel territorio della parrocchia, oltre alla chiesa di San Giovanni Battista, esistevano gli oratori di San Carlo e di San Rocco confessore (Visita Pozzobonelli, Pieve di Bedero).
Verso la fine del XVIII secolo, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la parrocchia di San Giovanni Battista di Germignaga possedeva fondi per 96.3 pertiche; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 471 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nella coeva tabella delle parrocchie della città e diocesi di Milano, la rendita netta della parrocchia di Germignaga assommava a lire 434.19; la nomina del titolare del beneficio parrocchiale spettava all’ordinario (Tabella parrocchie diocesi di Milano, 1781).
Nei primi decenni del XIX secolo, la parrocchia di San Giovanni Battista di Germignaga era ancora inserita nella pieve di Val Travaglia, nella regione II; nel 1836 venne compresa nel vicariato foraneo di Luino.
Nel 1895, all’epoca della prima visita pastorale dell’arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve e vicariato di Luino, il reddito netto del beneficio parrocchiale assommava a lire 758,67; il clero era costituito dal parroco. I parrocchiani erano 2500, compresi gli abitanti della frazione di Cazzana; nel territorio parrocchiale esistevano le chiese e oratori di San Giovanni Battista, San Carlo, San Rocco; nella chiesa parrocchiale era eretta la confraternita del Santissimo Sacramento, la congregazione dei Terziari francescani, la pia unione della Sacra Famiglia, la pia unione del Sacro Cuore di Gesù, la pia unione di San Giuseppe. La parrocchia era di nomina arcivescovile (Visita Ferrari, I, Pieve di Luino).
Nel corso del XX secolo, la parrocchia di Germignaga rimase attribuita al vicariato foraneo di Luino, fino alla revisione della struttura territoriale della diocesi, attuata tra il 1971 e il 1972 (decreto 11 marzo 1971) (RDMi 1971) (Sinodo Colombo 1972, cost. 326), quando fu inclusa nel nuovo vicariato foraneo e poi decanato di Luino, nella zona pastorale II di Varese.
ultima modifica: 04/01/2007
[ Claudia Morando, Archivio di Stato di Varese ]
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