parrocchia dei Santi Pietro e Paolo sec. XVI - [1989]
Parrocchia della diocesi di Milano. La chiesa di Grantola, già ricordata nel Liber notitiae sanctorum Mediolani risalente alla fine del XIII secolo (Liber notitiae; Vigotti 1974), è citata sicuramente come parrocchia, nella pieve della Valtravaglia, nel 1565. Nel 1574 rimase unita a Mesenzana, resa cura indipendente dall’arcivescovo Carlo Borromeo. Dall’anno successivo, fu stabilita l’autonomia dei due luoghi, sia pure con un solo parroco e residenza alterna. Federico Borromeo separò in seguito, cioè nel 1596, Grantola da Mesenzana (Frigerio 1999). Tra XVI e XVIII secolo, la parrocchia di San Pietro è costantemente ricordata negli atti delle visite pastorali compiute dagli arcivescovi di Milano e dai delegati arcivescovili nella pieve di Val Travaglia.
Nel 1748, durante la visita pastorale dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli, il clero nella parrocchia di San Carlo di Grantola era costituito dal solo parroco e da un altro sacerdote residente; per il popolo, che assommava a 180 anime complessive, di cui 118 comunicati, era istituita la scuola della dottrina cristiana; nella parrocchiale era costituita la confraternita del Santissimo Sacramento, eretta dall’arcivescovo Carlo Borromeo nel 1574. Nel territorio della parrocchia, oltre alla chiesa di San Carlo, che all’epova svolgeva funzioni parrocchiali, esisteva la chiesa già parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo (Visita Pozzobonelli, Pieve di Bedero).
Verso la fine del XVIII secolo, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la parrocchia dei Santi Pietro e Paolo di Grantola possedeva fondi per 132.19 pertiche; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 186 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nella coeva tabella delle parrocchie della città e diocesi di Milano, la rendita netta della parrocchia di Gantola assommava a lire 532; la nomina del titolare del beneficio parrocchiale spettava all’ordinario (Tabella parrocchie diocesi di Milano, 1781).
Nei primi decenni del XIX secolo, la parrocchia dei Santi Pietro e Paolo di Grantola era ancora inserita nella pieve di Val Travaglia, nella regione II; nel 1836 venne compresa nel vicariato foraneo di Luino.
Nel 1895, all’epoca della prima visita pastorale dell’arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve e vicariato di Luino, il reddito netto del beneficio parrocchiale assommava a lire 39,9; il clero era costituito dal parroco. I parrocchiani erano 588, compresi gli abitanti delle frazioni di Montebello, Belvedere, Vicena, Bellaria ; nel territorio parrocchiale esisteva l’oratorio dei Santi Pietro e Paolo; nella chiesa parrocchiale era eretta la confraternita del Santissimo Sacramento, la Pia unione delle Figlie di Maria. La parrocchia era di nomina arcivescovile (Visita Ferrari, I, Pieve di Luino).
La parrocchia di Grantola rimase attribuita al vicariato foraneo di Luino fino alla revisione della struttura territoriale della diocesi, attuata tra il 1971 e il 1972 (decreto 11 marzo 1971) (RDMi 1971) (Sinodo Colombo 1972, cost. 326), quando fu inclusa nel nuovo vicariato foraneo e poi decanato di Luino, nella zona pastorale II di Varese.
ultima modifica: 04/01/2007
[ Claudia Morando, Archivio di Stato di Varese ]
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