parrocchia della Purificazione di Maria Vergine sec. XVI - [1989]
Parrocchia della diocesi di Milano. Mesenzana, già sottoposta in parte a San Pietro di Grantola e al prevosto di Bedero, in parte sottoposta a iuspatronato della famiglia “da Masanzana”, fu separata dall’arcivescovo Carlo Borromeo dalla canonica di Bedero e resa cura indipendente nella pieve della Valtravaglia unitamente a Grantola. In seguito, fu stabilita l’autonomia dei due luoghi, sia pure con un solo parroco e residenza alterna. Federico Borromeo separò successivamente, nel 1596, Grantola da Mesenzana (Frigerio 1999). Tra XVI e XVIII secolo, la parrocchia della Purificazione di Maria Vergine di Mesenzana è costantemente ricordata negli atti delle visite pastorali compiute dagli arcivescovi di Milano e dai delegati arcivescovili nella pieve di Val Travaglia.
Nel 1748, durante la visita pastorale dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli, il clero nella parrocchia della Purificazione della Beata Maria Vergine di Mesenzana era costituito dal solo parroco; per il popolo, che assommava a 335 anime complessive, di cui 238 comunicati, era istituita la scuola della dottrina cristiana; nella parrocchiale era costituita la confraternita del Santissimo Sacramento, eretta dall’arcivescovo Giuseppe Archinti il 13 maggio 1710, i cui ascritti avevano facoltà di portare l’abito di colore rosso (Visita Pozzobonelli, Pieve di Bedero).
Verso la fine del XVIII secolo, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la parrocchia di Santa Maria di Mesenzana possedeva fondi per 95.21 pertiche; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 381 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nella coeva tabella delle parrocchie della città e diocesi di Milano, la rendita netta della parrocchia di Mesenzana assommava a lire 346; la nomina del titolare del beneficio parrocchiale spettava all’ordinario (Tabella parrocchie diocesi di Milano, 1781).
All’epoca della prima visita pastorale dell’arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve e vicariato di Bedero, il reddito netto del beneficio parrocchiale assommava a lire 462,09; il clero era costituito dal parroco. I parrocchiani erano 800, compresi gli abitanti delle frazioni Cabianca, Vittoria, Pezza, Pianino, Pianazzo; nella chiesa parrocchiale era eretta la confraternita del Santissimo Sacramento. La parrocchia era di nomina arcivescovile (Visita Ferrari, I, Pieve di Bedero).
Nel corso del XIX e XX secolo, la parrocchia della Purificazione di Maria Vergine di Mesenzana rimase sempre inserita nella pieve e vicariato foraneo di Val Travaglia, nella regione II, fino alla revisione della struttura territoriale della diocesi, attuata tra il 1971 e il 1972 (decreto 11 marzo 1971) (RDMi 1971) (Sinodo Colombo 1972, cost. 326), quando fu inclusa nel nuovo vicariato foraneo e poi decanato di Luino, nella zona pastorale II di Varese.
ultima modifica: 04/01/2007
[ Claudia Morando, Archivio di Stato di Varese ]
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