parrocchia di Sant'Ambrogio sec. XVI - [1989]
Parrocchia della diocesi di Milano. La chiesa di Sant’Ambrogio di Montegrino è attestata come “rettoria” nel 1564 (Liber seminarii 1564), nella pieve di Travaglia. Citata sicuramente come parrocchia della Valtravaglia nel 1565, unitamente a Bosco, Castendallo, Bonera, Sciorbagno (Frigerio 1999). Tra XVI e XVIII secolo, la parrocchia di Sant’Ambrogio è costantemente ricordata negli atti delle visite pastorali compiute dagli arcivescovi di Milano e dai delegati arcivescovili nella pieve di Val Travaglia.
Nel 1748, durante la visita pastorale dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli, il clero nella parrocchia di Sant’Ambrogio di Montegrino era costituito dal parroco, da un coadiutore, da un cappellano di iuspatronato della famiglia Contini; per il popolo, che assommava a 1252 anime complessive, di cui 894 comunicati, era istituita la scuola della dottrina cristiana; nella parrocchiale era costituita la società del Santissimo Sacramento, istituita l’8 dicembre 1607; esisteva inoltre la confraternita del Santissimo Rosario, istituita il 9 novembre 1608, unita alla società del Santissimo Sacramento. Nel territorio della parrocchia, oltre alla chiesa di Sant’Ambrogio, esistevano gli oratori di San Rocco; San Martino; Beata Maria Vergine e Santi Ambrogio e Provino in Riviera; Beata Maria Vergine di Loreto in Castendallo; Sant’Antonio abate in Bovera (Visita Pozzobonelli, Pieve di Bedero).
Verso la fine del XVIII secolo, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la parrocchia di Sant’Ambrogio di Montegrino possedeva fondi per 50.3 pertiche; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 1003 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nella coeva tabella delle parrocchie della città e diocesi di Milano, la rendita netta della parrocchia di Montegrino assommava a lire 711.13, e la coadiutoria titolare 333; la nomina del titolare del beneficio parrocchiale spettava all’ordinario (Tabella parrocchie diocesi di Milano, 1781).
Nei primi decenni del XIX secolo, la parrocchia di Sant’Ambrogio di Montegrino era ancora inserita nella pieve di Val Travaglia, nella regione II; nel 1836 venne compresa nel vicariato foraneo di Luino.
Nel 1895, all’epoca della prima visita pastorale dell’arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve e vicariato di Luino, il reddito netto del beneficio parrocchiale assommava a lire 408; il clero era costituito dal parroco. I parrocchiani erano 1340, compresi gli abitanti delle frazioni di Castendallo, Ruera e Cucco, Ortino e Bonara, Sciorbagno; nel territorio parrocchiale esistevano le chiese e oratori di San Rocco, Santa Maria di Loreto, San Provino, San Martino, Sant’Antonio; nella chiesa parrocchiale era eretta la confraternita del Santissimo Sacramento, e la congregazione dei Terziari francescani. La parrocchia era di nomina arcivescovile (Visita Ferrari, I, Pieve di Luino).
Nel corso del XX secolo, la parrocchia di Montegrino rimase attribuita al vicariato foraneo di Luino, fino alla revisione della struttura territoriale della diocesi, attuata tra il 1971 e il 1972 (decreto 11 marzo 1971) (RDMi 1971) (Sinodo Colombo 1972, cost. 326), quando fu inclusa nel nuovo vicariato foraneo e poi decanato di Luino, nella zona pastorale II di Varese.
ultima modifica: 04/01/2007
[ Claudia Morando, Archivio di Stato di Varese ]
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