parrocchia di Santo Stefano protomartire sec. XVI - [1989]
Parrocchia della diocesi di Milano. La chiesa di Tradate è attestata come “capella” alla fine del XIV secolo nella pieve di Castelseprio (Notitia cleri 1398) e come “rettoria” di Santo Stefano nel 1564 (Liber seminarii 1564), sempre nella pieve di Castelseprio. Tra XVI e XVIII secolo, la parrocchia di Santo Stefano è costantemente ricordata negli atti delle visite pastorali compiute dagli arcivescovi di Milano e dai delegati arcivescovili nella pieve di Carnago.
Nel 1747, durante la visita pastorale dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli, il clero nella parrocchia di Santo Stefano di Tradate era costituito dal parroco, da un coadiutore in cura d’anime e da altri sette sacerdoti residenti, oltre a un chierico; per il popolo, che assommava a 1297 anime complessive, di cui 916 comunicati, era istituita la scuola della dottrina cristiana; nella parrocchiale era costituita il sodalizio del Santissimo Sacramento, eretto il 10 ottobre 1607 con facoltà per i confratelli di indossare l’abito; esisteva inoltre il sodalizio della Beata Maria Vergine del Santissimo Rosario, istituito il 29 marzo 1697. Nel territorio della parrocchia, oltre alla chiesa di Santo Stefano, esistevano gli oratori di Santa Maria de Castro; San Bernardo alle Cassinette; San Gottardo, presso il quale era istituita la confraternita dei disciplini sotto il titolo della carità, già esistente all’epoca degli arcivescovi Federico Borromeo, Cesare Monti e Federico Visconti (Visita Pozzobonelli, Pieve di Carnago).
Verso la fine del XVIII secolo, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la parrocchia di Santo Stefano di Tradate possedeva fondi per 268.6 pertiche, e la coadiutoria 22.19; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 1504 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nella coeva tabella delle parrocchie della città e diocesi di Milano, la rendita netta della parrocchia di Tradate assommava a lire 1109, e la coadiutoria 392; la nomina del titolare del beneficio parrocchiale spettava all’ordinario (Tabella parrocchie diocesi di Milano, 1781).
Il 19 aprile 1866 la parrocchia venne elevata dal vicario generale monsignor Carlo Caccia Dominioni alla dignità di prepositurale e vicaria foranea in luogo. Il 22 novembre 1888 Tradate divenne capo pieve (DCA, Tradate)
Nel 1901, all’epoca della prima visita pastorale dell’arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve e vicariato di Tradate, il reddito netto del beneficio parrocchiale assommava a lire 1290,80; il clero era costituito dal parroco, da un coadiutore titolare e da un coadiutore supplente. I parrocchiani erano 3250, compresi gli abitanti delle frazioni Cassinetta, Ceppine, Allodato; nel territorio parrocchiale esistevano le chiese e oratori del Santo Crocifisso, Beata Vergine Assunta, San Bernardo, Sant’Anna, San Giuseppe, Annunciazione di Maria Vergine; nella chiesa parrocchiale era eretta la confraternita del Santissimo Sacramento, fondata con decreto dell’arcivescovo Visconti il 27 dicembre 1791; la pia unione delle Figlie di Maria, fondata il 30 gennaio 1888; la compagnia di San Luigi Gonzaga, fondata il 29 agosto 1891; i Terziari francescani, fondati il 23 gennaio 1884; l’Apostolato della preghiera; la compagnia delle Guardie d’onore, fondata il 18 aprile 1890 e aggregata alla compagnia di Sant’Ambrogio in Milano. La parrocchia era di nomina arcivescovile (Visita Ferrari, I, Pieve di Tradate).
Nel XX secolo, la parrocchia di Tradate rimase sempre sede vicariale, nella regione III, fino alla revisione della struttura territoriale della diocesi, attuata tra il 1971 e il 1972 (decreto 11 marzo 1971) (RDMi 1971) (Sinodo Colombo 1972, cost. 326), quando fu attribuita al nuovo vicariato foraneo e poi decanato di Tradate, nella zona pastorale II di Varese.
ultima modifica: 04/01/2007
[ Claudia Morando, Archivio di Stato di Varese ]
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