parrocchia di San Maurizio sec. XVI - [1989]
Parrocchia della diocesi di Milano. Nel 1564 è attestata la “rettoria” di San Pancrazio di Vedano nella pieve di Castelseprio (Liber seminarii 1564). Tra XVI e XVIII secolo, la parrocchia di San Pancrazio (poi San Maurizio) è costantemente ricordata negli atti delle visite pastorali compiute dagli arcivescovi di Milano e dai delegati arcivescovili nella pieve di Carnago.
Nel 1747, durante la visita pastorale dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli, il clero nella parrocchia di San Maurizio di Vedano era costituito dal solo parroco porzionario; per il popolo, che assommava a 991 anime complessive, di cui 629 comunicati, era istituita la scuola della dottrina cristiana; nella parrocchiale era costituita la confraternita del Santissimo Sacramento, eretta dall’arcivescovo Carlo Borromeo nel 1570 e confermata dagli arcivescovi Federico Borromeo, Cesare Monti e Federico Visconti; esisteva inoltre il sodalizio del Santissimo Rosario nella chiesa di San Pancrazio, eretto il 30 novembre 1582 da Tomaso Zabio vicario generale dei predicatori, unita alla confraternita del Santissimo Sacramento nel 1682. Nel territorio della parrocchia, oltre alla chiesa di San Maurizio, esisteva la chiesa antica parrocchiale di San Pancrazio e l’oratorio di San Salvatore (Visita Pozzobonelli, Pieve di Carnago).
Verso la fine del XVIII secolo, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la cura di San Maurizio di Vedano possedeva fondi per 122.15 pertiche; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 1199, unitamente alla cura di San Pancrazio (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nella coeva tabella delle parrocchie della città e diocesi di Milano, la rendita netta della parrocchia di Vedano assommava a lire 808.17.8, la prima porzione, 555.15, la seconda porzione; la nomina del titolare del beneficio parrocchiale spettava all’ordinario (Tabella parrocchie diocesi di Milano, 1781); la cura di San Pancrazio di Vedano risultava possedere fondi per 98.20 pertiche; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 1199, ma era considerata unita a San Maurizio di Vedano Olona (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781).
Dagli anni sessanta del XVIII secolo, nella serie del Milano Sacro, sotto la voce di Vedano, nella pieve di Carnago, sono riportate entrambe le chiese di San Maurizio e di San Pancrazio; quest’ultima figura come parrocchiale negli anni compresi tra il 1809 e il 1812.
Nel XIX secolo, la parrocchia San Maurizio di Vedano Olona è sempre stata inserita nella pieve di Castelseprio in Carnago e vicariato foraneo di Carnago, nella regione III, fino al decreto 22 novembre 1888 dell’arcivescovo Luigi Nazari di Calabiana, in seguito al quale venne attribuita alla nuova pieve e vicariato foraneo di Tradate (decreto 22 novembre 1888) (Fondo Avvocatura della Curia arcivescovile di Milano, Tradate).
Nel 1901, all’epoca della prima visita pastorale dell’arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve e vicariato di Tradate, il reddito netto del beneficio parrocchiale assommava a lire 672; il clero era costituito dal parroco e da un vicario. I parrocchiani erano 2500, compresi gli abitanti della frazione San Salvatore; nel territorio parrocchiale esistevano le chiese e oratori di San Pancrazio, Immacolata, Addolorata, San Rocco, San Salvatore; nella chiesa di San Pancrazio era eretta la confraternita del Santissimo Sacramento, la pia unione delle Figlie di Maria e la compagnia di San Luigi Gonzaga, i Terziari francescani, e i sodalizi del Carmine, di San Giuseppe, di San Mattia, dell’Addolorata. La parrocchia era di nomina arcivescovile (Visita Ferrari, I, Pieve di Tradate).
Con decreto 23 gennaio 1923 l’arcivescovo Eugenio Tosi stralciò la parrocchia di Vedano Olona dal vicariato di Tradate e la unì nel nuovo vicariato foraneo di Malnate, inserito nella regione forense III (decreto 23 gennaio 1923) (Fondo Avvocatura della Curia arcivescovile di Milano, Malnate), al quale rimase attribuita fino alla revisione della struttura territoriale della diocesi, attuata tra il 1971 e il 1972 (decreto 11 marzo 1971) (RDMi 1971) (Sinodo Colombo 1972, cost. 326), quando fu inclusa nel nuovo vicariato foraneo e poi decanato Tradate, nella zona pastorale II di Varese.
ultima modifica: 04/01/2007
[ Claudia Morando, Archivio di Stato di Varese ]
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