parrocchia dei Santi Giacomo e Filippo sec. XV - [1989]
Parrocchia della diocesi di Milano. La chiesa di Venegono Inferiore è attestata come “capella” alla fine del XIV secolo nella pieve di Castelseprio (Notitia cleri 1398) e come “rettoria” nel 1564 (Liber seminarii 1564), sempre nella pieve di Castelseprio, ma la parrocchia di Venegono Inferiore è citata alla metà del XV secolo negli atti delle visita pastorale compiuta dall’arcivescovo Gabriele Sforza (Indice 1454). Tra XVI e XVIII secolo, la parrocchia dei Santi Giacomo e Filippo è costantemente ricordata negli atti delle visite pastorali compiute dagli arcivescovi di Milano e dai delegati arcivescovili nella pieve di Carnago.
Nel 1747, durante la visita pastorale dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli, il clero nella parrocchia dei Santi Giacomo e Filippo era costituito dal parroco, da due altri sacerdoti residenti e da un chierico; per il popolo, che assommava a 955 anime complessive, di cui 680 comunicati, era istituita la scuola della dottrina cristiana; nella parrocchiale era costituita la confraternita del Santissimo Sacramento, eretta dall’arcivescovo Carlo Borromeo nel 1570, alla quale era unita la sodalità della Beata Maria Vergine del Monte Carmelo, eretta il 21 novembre 1607 dal generale dei predicatori Enrico Sylvio. Nel territorio della parrocchia, oltre alla chiesa dei Santi Giacomo e Filippo, esistevano gli oratori di San Rocco; Santa Maria delle Vigne; Santi Nazaro e Celso (Visita Pozzobonelli, Pieve di Carnago).
Verso la fine del XVIII secolo, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la parrocchia dei Santi Giacomo e Filippo possedeva fondi per 124.8 pertiche; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 649 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nella coeva tabella delle parrocchie della città e diocesi di Milano, la rendita netta della parrocchia di Venegono Inferiore assommava a lire 596.10.6; la nomina del titolare del beneficio parrocchiale spettava all’ordinario (Tabella parrocchie diocesi di Milano, 1781).
Nel 1901, all’epoca della prima visita pastorale dell’arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve e vicariato di Tradate, il reddito netto del beneficio parrocchiale assommava a lire 1053,01; il clero era costituito dal parroco. I parrocchiani erano 1300; nel territorio parrocchiale esistevano le chiese e oratori di San Michele e di Sant’Antonio; nella chiesa parrocchiale era eretta la confraternita del Santissimo Sacramento, che risultava fondata nel 1582, la Pia unione delle Figlie di Maria, fondata il 9 aprile 1895 e la Compagnia di San Luigi Gonzaga, i Terziari francescani, fondati il 30 maggio 1886, il Consorzio di San Giuseppe, fondato nel 1888 (Visita Ferrari, I, Pieve di Tradate).
Nel XIX secolo, la parrocchia dei Santi Giacomo e Filippo di Venegono Inferiore è sempre stata inserita nella pieve di Castelseprio in Carnago e vicariato foraneo di Carnago, nella regione III, fino al decreto 22 novembre 1888 dell’arcivescovo Luigi Nazari di Calabiana, in seguito al quale venne attribuita alla nuova pieve e vicariato foraneo di Tradate (decreto 22 novembre 1888) (Fondo Avvocatura della Curia arcivescovile di Milano, Tradate); in coincidenza con la revisione della struttura territoriale della diocesi, attuata tra il 1971 e il 1972 (decreto 11 marzo 1971) (RDMi 1971) (Sinodo Colombo 1972, cost. 326), fu attribuita al nuovo vicariato foraneo e poi decanato di Tradate, nella zona pastorale II di Varese.
ultima modifica: 04/01/2007
[ Claudia Morando, Archivio di Stato di Varese ]
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