parrocchia di San Giorgio martire sec. XVI - [1989]
Parrocchia della diocesi di Milano. Tra XVI e XVIII secolo, la parrocchia di San Giorgio è costantemente ricordata negli atti delle visite pastorali compiute dagli arcivescovi di Milano e dai delegati arcivescovili nella pieve di Carnago.
Nel 1747, durante la visita pastorale dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli, il clero nella parrocchia di San Giorgio era costituito dal solo parroco e da un sacerdote beneficiario; il popolo assommava a 642 anime complessive, di cui 435 comunicati; nella parrocchiale era costituita il sodalizio del Santissimo Sacramento, con unita la confraternita del Santissimo Rosario, già esistenti all’epoca delle visite pastorali degli arcivescovi Cesare Monti e Federico Visconti. Nel territorio della parrocchia, oltre alla chiesa di San Giorgio, esistevano gli oratori di Santa Caterina di Pienasca; di San Martino vescovo e confessore, già chiesa parrocchiale; di Santa Maria Assunta e San Rocco alla Colombara; della Beata Maria Vergine ad pedes Arcis (Visita Pozzobonelli, Pieve di Carnago).
Verso la fine del XVIII secolo, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la parrocchia di San Giorgio di Venegono Superiore possedeva fondi per 290.14 pertiche; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 652 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nella coeva tabella delle parrocchie della città e diocesi di Milano, la rendita netta della parrocchia di Venegono Superiore assommava a lire 1404; la nomina del titolare del beneficio parrocchiale spettava all’ordinario (Tabella parrocchie diocesi di Milano, 1781).
Nel XIX secolo, la parrocchia di San Giorgio martire di Venegono Superiore è sempre stata inserita nella pieve di Castelseprio in Carnago e vicariato foraneo di Carnago, nella regione III, fino al decreto 22 novembre 1888 dell’arcivescovo Luigi Nazari di Calabiana, in seguito al quale venne attribuita alla nuova pieve e vicariato foraneo di Tradate (decreto 22 novembre 1888) (Fondo Avvocatura della Curia arcivescovile di Milano, Tradate).
Nel 1901, all’epoca della prima visita pastorale dell’arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve e vicariato di Tradate, il reddito netto del beneficio parrocchiale assommava a lire 974,86; il clero era costituito dal parroco e da un coadiutore. I parrocchiani erano 1501, compresi gli abitanti delle frazioni Piantosco, Malpaga, Somadeo; nel territorio parrocchiale esistevano le chiese e oratori di San Martino, Maria Vergine Assunta, Maria Santissima, Santa Caterina vergine e martire; nella chiesa parrocchiale era eretta la confraternita del Santissimo Sacramento, la compagnia di San Luigi Gonzaga, la pia unione di San Giorgio martire, fondata nel 1899, la pia unione di Sant’Eurosia, fondata nel 1842. La parrocchia era di nomina libera (Visita Ferrari, I, Pieve di Tradate).
Nel corso del XX secolo, la parrocchia di Venegono Superiore è sempre rimasta compresa nel vicariato foraneo di Tradate; in coincidenza con la revisione della struttura territoriale della diocesi, attuata tra il 1971 e il 1972 (decreto 11 marzo 1971) (RDMi 1971) (Sinodo Colombo 1972, cost. 326), fu attribuita al nuovo vicariato foraneo e poi decanato di Tradate, nella zona pastorale II di Varese.
ultima modifica: 04/01/2007
[ Claudia Morando, Archivio di Stato di Varese ]
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