parrocchia di San Vittore sec. XVI - [1989]
Parrocchia della diocesi di Milano. La chiesa plebana di San Vittore di Arcisate è citata fin dall’XI secolo e la canonica che vi aveva sede è ricordata tanto nella Notitia cleri Mediolanensis del 1398 (Notitia cleri 1398) che nel Liber seminarii mediolanensis, elaborato nel 1564 (Liber seminarii 1564). Nel 1574 san Carlo Borromeo ridusse da 18 a 8 il numero dei canonici. Con lo stesso decreto venne istituito un canonico magistrale o scolastico e una prebenda coadiutorale curata; la chiesa di San Vittore disponeva anche delle rendite di otto cappelle. Tra XVII e XVIII secolo, la parrocchia prepositurale di San Vittore è costantemente ricordata negli atti delle visite pastorali compiute dagli arcivescovi di Milano e dai delegati arcivescovili nella pieve di Arcisate.
Nel 1751, durante la visita pastorale dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli, il clero nella parrocchia prepositurale di Arcisate era costituito dal preposito, da un canonico coadiutore e da altri sette canonici; per il popolo, che assommava a circa 1000 anime complessive, di cui 390 comunicati, era istituita la scuola della dottrina cristiana; nell’oratorio di San Giovanni evangelista era costituita la confraternita del Santissimo Sacramento, eretta dall’arcivescovo Carlo Borromeo e aggregata all’arciconfraternita di Santa Maria sopra Minerva in Roma, unita dal 6 ottobre 1706 al sodalizio del Santissimo Rosario. Nel territorio della parrocchia, oltre alla chiesa prepositurale e all’oratorio dei confratelli, esistevano gli oratori di San Francesco di Paola o del Lazzaretto; Beata Maria Vergine salutata dall’Angelo al Colle Useria; Sant’Antonio abate in Brenna (Visita Pozzobonelli, Pieve di Arcisate).
Verso la fine del XVIII secolo, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la prepositura di San Vittore di Arcisate possedeva fondi per 212.12 pertiche; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 902 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nella coeva tabella delle parrocchie della città e diocesi di Milano, la rendita netta della prepositurale in cura d’anime di Arcisate assommava a lire 1559.10.2; la nomina del titolare del beneficio parrocchiale spettava a Roma, la coadiutoria aveva reddito di lire 677.8.1 ed era di nomina dell’ordinario; il numero totale delle anime era di 1129 (Tabella parrocchie diocesi di Milano, 1781).
Nel 1896, all’epoca della prima visita pastorale dell’arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve e vicariato di Arcisate, il reddito netto del beneficio parrocchiale non fu rilevato; esisteva inoltre il beneficio della coadiutoria curata con rendita netta di lire 719.20; il clero era costituito dal prevosto parroco e da un coadiutore. I parrocchiani erano 1900; nel territorio parrocchiale esistevano le chiese e gli oratori di San Giovanni evangelista, San Francesco di Paola al Lazzaretto, Sant’Alessandro, Madonna della Noce; nella chiesa parrocchiale era eretta la confraternita del Santissimo Sacramento e le confraternite o pie unioni di Santa Lucia e San Luigi; Figlie di Maria; Figlie del Sacro Cuoroe di Gesù. La parrocchia era di nomina arcivescovile (Visita Ferrari, I, Pieve di Arcisate).
Nel XIX e XIX secolo, la parrocchia prepositurale di San Vittore di Arcisate rimase sempre sede vicariale, nella regione III, fino alla revisione della struttura territoriale della diocesi, attuata tra il 1971 e il 1972 (decreto 11 marzo 1971, RDMi 1971; Sinodo Colombo 1972, cost. 326), quando fu inclusa nel nuovo vicariato foraneo e poi decanato di Arcisate, denominato Valceresio a decorrere dal 1978-1979, nella zona pastorale II di Varese.
Dal 1 gennaio 1959 venne aggregato alla parrocchia di Arcisate il territorio di Velmaio, già appartenente alla parrocchia di Ligurno e al comune di Cantello (Cazzani 1964).
ultima modifica: 04/01/2007
[ Claudia Morando, Archivio di Stato di Varese ]
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