parrocchia di San Giorgio martire sec. XVI - [1989]
Parrocchia della diocesi di Milano. La chiesa di San Giorgio di Ligurno è attestata come “capella” alla fine del XIV secolo nella pieve di Arcisate (Notitia cleri 1398) e come “rettoria” nel 1564 (Liber seminarii 1564), sempre nella pieve di Arcisate. La parrocchia di San Giorgio fu visitata da san Carlo Borromeo nell’agosto del 1574. La curia aveva però già inviato un visitatore, nella persona di Giovanni Battista Cermenati, prevosto di Arcisate, nel 1565. Alla visita presenziò Tommaso Besozzi, vicerettore e curato di Cazzone e Ligurno, che è anche il primo parroco di Ligurno cui si conosca il nome (Buzzi 1995). Tra XVI e XVIII secolo, la parrocchia di San Giorgio di Ligurno è costantemente ricordata negli atti delle visite pastorali compiute dagli arcivescovi di Milano e dai delegati arcivescovili nella pieve di Arcisate.
Dalla parrocchia di Ligurno venne distaccata, con decreto del cardinale Stampa del 29 luglio 1742, la nuova parrocchia dei Santi Pietro e Paolo di Cazzone, su istanza degli abitanti di quel paese (Buzzi 1995).
Nel 1751, durante la visita pastorale dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli, il clero nella parrocchia di San Giorgio di Ligurno era costituito dal solo parroco; per il popolo, che assommava a 573 anime complessive, di cui 404 comunicati, era istituita la scuola della dottrina cristiana; nella parrocchiale era costituita la confraternita sotto il doppio titolo del Santissimo Sacramento e del Santissimo Rosario. Nel territorio della parrocchia, oltre alla chiesa di San Giorgio, esistevano gli oratori dei Santi apostoli Filippo e Giacomo in Videmari; San Bernardino in Gaggiolo; Santa Maria della Campagna, conteso con Cazzone (Visita Pozzobonelli, Pieve di Arcisate).
Verso la fine del XVIII secolo, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la parrocchia di San Giorgio di Ligurno possedeva fondi per 152.14 pertiche; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 636 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nella coeva tabella delle parrocchie della città e diocesi di Milano, la rendita netta della parrocchia di Ligurno assommava a lire 940.0.3; la nomina del titolare del beneficio parrocchiale spettava all’ordinario (Tabella parrocchie diocesi di Milano, 1781).
All’epoca della prima visita pastorale dell’arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve e vicariato di Arcisate, il reddito netto del beneficio parrocchiale assommava a lire 373; il clero era costituito dal parroco. I parrocchiani erano 1460, compresi gli abitanti delle frazioni di Trotto, Vigonello, Gaggio; nel territorio parrocchiale esistevano le chiese e oratori della Beata Vergine del Rosario, cimiteriale, San Bernardino da Siena, Santi apostoli Giacomo e Filippo; nella chiesa parrocchiale era eretta la confraternita del Santissimo Sacramento e la pia unione delle Figlie di Maria sotto la protezione di San Luigi. La parrocchia era di nomina arcivescovile (Visita Ferrari, I, Pieve di Arcisate).
Nel XIX e nei primi due decenni del XX secolo, la parrocchia di San Giorgio martire di Ligurno è sempre stata inserita nella pieve e vicariato foraneo di Arcisate, nella regione III; con decreto 23 gennaio 1923 l’arcivescovo Eugenio Tosi stalciò la parrocchia di Ligurno dal vicariato di Arcisate e la unì al nuovo vicariato foraneo di Malnate, inserito nella regione forense III (decreto 23 gennaio 1923) (Fondo Avvocatura della Curia arcivescovile di Milano, Malnate), al quale rimase attribuita fino alla revisione della struttura territoriale della diocesi, attuata tra il 1971 e il 1972 (decreto 11 marzo 1971) (RDMi 1971) (Sinodo Colombo 1972, cost. 326), quando fu inclusa nel nuovo vicariato foraneo e poi decanato di Varese, nella zona pastorale II di Varese.
ultima modifica: 04/01/2007
[ Claudia Morando, Archivio di Stato di Varese ]
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