parrocchia di San Gemolo martire sec. XVI - [1989]
Parrocchia della diocesi di Milano. Ganna fu sede del priorato benedettino dipendente da San Benigno di Fruttuaria, 1095-1556 (DCA, Valganna). Tra XVI e XVIII secolo, la parrocchia di San Gemolo di Ganna è costantemente ricordata negli atti delle visite pastorali compiute dagli arcivescovi di Milano e dai delegati arcivescovili nella pieve di Varese.
Nel 1755, durante la visita pastorale dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli, il clero nella parrocchia di San Gemolo di Ganna era costituito dal parroco, da due cappellani mercenari e da due residenti a Campobello; il popolo assommava a 468 anime complessive, di cui 368 comunicati, era istituita la scuola della Dottrina Cristiana; nella parrocchiale era costituita la confraternita del Santissimo Sacramento, i cui ascritti seguivano le regole dei disciplini e avevano facoltà di portare l’abito di colore bianco; esistevano inoltre la confraternita del Santissimo Rosario, senz’abito, mista maschile e femminile; la confraternita dei morti o dell’orazione, senz’abito, aggregata all’arciconfraternita dei morti e dell’orazione in Roma. Nel territorio della parrocchia, oltre alla chiesa di San Gemolo, esistevano gli oratori del Santissimo Crocifisso in Campobello di patronato della famiglia Elena; San Cristoforo a Ghirla; San Gemolo; Sant’Onofrio; San Giovanni Battista a Boarezzo (Visita Pozzobonelli, Pieve di Varese).
Verso la fine del XVIII secolo, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la parrocchia di San Gemolo di Valganna non possedeva fondi; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 549 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nella coeva tabella delle parrocchie della città e diocesi di Milano, la rendita netta del priorato di Ganna assommava a lire 801, la prima coadiutoria mercenaria 341, la seconda coadiutoria mercenaria 198; la nomina del titolare del beneficio parrocchiale spettava al padronato (Tabella parrocchie diocesi di Milano, 1781).
All’epoca della prima visita pastorale dell’arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve e vicariato di Varese, il reddito netto del beneficio parrocchiale assommava a lire 1937,20; il clero era costituito dal parroco e da un coadiutore. I parrocchiani erano 1200, compresi gli abitanti delle frazioni Ghirla, Boarezza, Mondonico; nel territorio parrocchiale esistevano le chiese e gli oratori San Rocco; San Gemolo; San Cristoforo a Ghirla; San Giovanni Battista a Boarezza; Sant’Onofrio a Mondonico; nella chiesa parrocchiale era eretta la confraternita del Santissimo Sacramento. La parrocchia era di nomina arcivescovile (Visita Ferrari, I, Pieve di Varese).
Nel XIX e XX secolo, la parrocchia di San Gemolo martire di Ganna è sempre stata inserita nella pieve e vicariato foraneo di Varese, nella regione III, fino alla revisione della struttura territoriale della diocesi, attuata tra il 1971 e il 1972 (decreto 11 marzo 1971) (RDMi 1971) (Sinodo Colombo 1972, cost. 326), quando fu attribuita al nuovo vicariato foraneo e poi decanato di Varese, nella zona pastorale II di Varese.
ultima modifica: 04/01/2007
[ Claudia Morando, Archivio di Stato di Varese ]
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