parrocchia di Sant'Ambrogio 1740 - [1989]
Parrocchia della diocesi di Milano. La chiesa di Sant’Ambrogio esisteva già nel 1267, a non molta distanza dall’attuale parrocchiale, godeva di vari legati per la celebrazione di messe. Nel XVII secolo, nella chiesa vi era un beneficio semplice che forniva un reddito di 50 lire imperiali all’anno; un altro beneficio era legato alla cappella della Vergine, istituito da Carlo Francesco Gini nel 1677. Si aggiunsero successivamente altri benefici. La chiesa possedeva inoltre beni per un reddito di 400 lire imperiali nei territori di Oltrona e Giubiano. La chiesa di Sant’Ambrogio divenne prima comparrocchiale, con Bosto (Giampaolo 1981), poi sede di parrocchia il 20 agosto 1740, nella pieve di Varese (Registro parrocchie e canonicati diocesi di Milano, 1502).
Nel 1755, durante la visita pastorale dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli, il clero nella parrocchia di Sant’Ambrogio di Giubiano era costituito dal solo parroco; per il popolo, che assommava a 324 anime complessive, di cui 226 comunicati, era istituita la scuola della dottrina cristiana; nella parrocchiale era costituita la confraternita del Santissimo Sacramento, eretta canonicamente il 15 gennaio 1713 sotto l’auspicio del Santissimo Nome di Gesù e aggregata all’arciconfraternita di Santa Maria sopra Minerva in Roma, i cui ascritti seguivano le regole dei disciplini e avevano facoltà di portare l’abito di colore rosso. Nel territorio della parrocchia, oltre alla chiesa di Sant’Ambrogio, esisteva l’oratorio della Visitazione della Beata Maria Vergine Annunciata e Sant’Elisabetta; esisteva inoltre il monastero della Santissima Annunciata dei minori osservanti riformati, che contava 30 frati (Visita Pozzobonelli, Pieve di Varese).
Verso la fine del XVIII secolo, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la parrocchia di Sant’Ambrogio di Giubiano possedeva fondi per 0.13 pertiche; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 367 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nella coeva tabella delle parrocchie della città e diocesi di Milano, la rendita netta della parrocchia di Giubiano assommava a lire 450.8; la nomina del titolare del beneficio parrocchiale spettava all’ordinario (Tabella parrocchie diocesi di Milano, 1781).
All’epoca della prima visita pastorale dell’arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve e vicariato di Varese, il reddito netto del beneficio parrocchiale assommava a lire 596,20; il clero era costituito dal parroco e da un coadiutore. I parrocchiani erano 950 circa; nel territorio parrocchiale esistevano le chiese e gli oratori del Nome di Gesù; Visitazione di Maria Santissima; San Filippo e Giovanni di Dio nell’ospedale del Ponte; nella chiesa parrocchiale era eretta la confraternita del Santissimo Sacramento. La parrocchia era di nomina arcivescovile (Visita Ferrari, I, Pieve di Varese).
Nel XIX e XX secolo, la parrocchia di Sant’Ambrogio di Giubiano è sempre stata inserita nella pieve e vicariato foraneo di Varese, nella regione III, fino alla revisione della struttura territoriale della diocesi, attuata tra il 1971 e il 1972 (decreto 11 marzo 1971) (RDMi 1971) (Sinodo Colombo 1972, cost. 326), quando fu attribuita al nuovo vicariato foraneo e poi decanato di Varese, nella zona pastorale II di Varese.
ultima modifica: 04/01/2007
[ Claudia Morando, Archivio di Stato di Varese ]
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