parrocchia di Santa Maria del Monte 1583 - [1989]
Parrocchia della diocesi di Milano. Fu eretta con decreto dell’arcivescovo Carlo Borromeo in data 23 luglio 1583 e atto rogato dall’attuario Scotto (Registro parrocchie e canonicati diocesi di Milano, 1502). La chiesa di Santa Maria del Monte è di notevole antichità. Una pergamena dell’anno 922 contiene il testamento di Adalberto di Morosolo, in cui veniva nominata la chiesa come destinataria di alcune terre. Il Liber notitiae sanctorum Mediolani, risalente alla fine del XIII secolo, cita un altare di San Michele nella chiesa di Santa Maria del Monte (Liber notitiae).
Tra XVI e XVIII secolo, la parrocchia di Santa Maria è costantemente ricordata negli atti delle visite pastorali compiute dagli arcivescovi di Milano e dai delegati arcivescovili nella pieve di Varese.
Nel 1755, durante la visita pastorale dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli, il clero nella basilica collegiata di Santa Maria del Sacro Monte era costituito dal decano corale e da dieci corali; per il popolo, che assommava a 450 anime complessive, di cui 325 comunicati, era istituita la scuola della dottrina cristiana; nella parrocchiale era costituita la confraternita del Santissimo Sacramento, eretta nel 1705 dal vicario generale Giovanni Francesco de’ Nigri, i cui ascritti seguivano le regole dei disciplini e avevano facoltà di portare l’abito di colore rosso. Oltre alla chiesa di Santa Maria del Monte, esistevano gli oratori dell’Annunciazione della Beata Maria Vergine; Immacolata Concezione della Beata Maria Vergine; San Gottardo vescovo alla Rasa; San Bernardo in Sacro Monte (Visita Pozzobonelli, Pieve di Varese).
Verso la fine del XVIII secolo, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la parrocchia della Natività di Maria Vergine in Santa Maria del Monte non risultava possedere fondi; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 282 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nella coeva tabella delle parrocchie della città e diocesi di Milano, la rendita netta della parrocchia di Santa Maria assommava a lire 749.10; la nomina del titolare del beneficio parrocchiale spettava al padronato (Tabella parrocchie diocesi di Milano, 1781).
All’epoca della prima visita pastorale dell’arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve e vicariato di Varese, il reddito netto del beneficio parrocchiale assommava a lire 790. I parrocchiani erano 620; nel territorio parrocchiale esistevano le chiese e gli oratori San Gottardo alla Rasa; Santa Maria degli Angioli; Immacolata alla Cascina Morosina; Annunciata; nel territorio parrocchiale esisteva il monastero agostiniano delle romite ambrosiane, soppresso nel 1799 e ristabilito nel 1822. La parrocchia era di nomina governativa (Visita Ferrari, I, Pieve di Varese).
Nel XIX e XX secolo, la parrocchia di Santa Maria del Monte è sempre stata inserita nella pieve e vicariato foraneo di Varese, nella regione III, fino alla revisione della struttura territoriale della diocesi, attuata tra il 1971 e il 1972 (decreto 11 marzo 1971) (RDMi 1971) (Sinodo Colombo 1972, cost. 326), quando fu attribuita al nuovo vicariato foraneo e poi decanato di Varese, nella zona pastorale II di Varese.
ultima modifica: 04/01/2007
[ Claudia Morando, Archivio di Stato di Varese ]
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